Fannulloni o stakanovisti? i due volti dei vigili

Non si può mai generalizzare, lo scrivo spesso. Lo dimostrano anche le opposte esperienze di due aficionados di questo blog riguardo al comportamento dei vigili urbani: a GoldWing98 che denuncia l'ennesimo caso di menefreghismo davanti a palesi infrazioni facilmente punibili, si contrappone Paoblog che invece – almeno per una volta – si complimenta coi "ghisa" milanesi per la tempestività in un'operazione di solito fatta di malavoglia: la rimozione di un'auto in sosta in uno spazio riservato.

Consentitemi una considerazione: sia la denuncia di GoldWing sia la sorpresa di Paoblog nel vedere i vigili fare il proprio dovere testimoniano che mediamente nella gente l'immagine della categoria non brilla (e credo sia un eufemismo). Eppure ci sono ogni giorno vigili che per aiutare la gente si fanno in quattro e qualcuno addirittura è morto da eroe. Perché non fanno breccia come gli altri appartenenti alle forze dell'ordine? E' solo per l'assenza di una cerimonia nazionale in pompa magna come quelle delle altre forze dell'ordine, in cui il presidente della Repubblica premia davanti alle telecamere chi ha avuto "sprezzo del pericolo e senso del dovere" o figli e vedove?

Io credo di no.


C'è un problema di immagine compromessa negli ultimi vent'anni, in cui progressivamente i corpi di polizia municipale sono diventati spesso uno strumento per imporre tasse occulte sotto forma di multe. E, quando si aggiunge la vista di un vigile che parcheggia come capita l'auto di servizio o non punisce chi dovrebbe, nella gente s'innesca un mix esplosivo. Poco importa se, magari, quel vigile aveva davvero un buon motivo per comportarsi così (per esempio, perché era intento a fare altre cose più importanti ma meno visibili): la gente non lo sa come si fa concretamente questo mestiere, quali sono anche i vincoli giuridici e operativi cui si è soggetti.

E allora occorre trasparenza. Bisogna spiegare come si opera, rendere partecipi i cittadini del perché si privilegia la repressione di certe infrazioni invece che altre, far vedere come una certa strategia ha ridotto gli incidenti in precisi punti. Certo, poi occorre pure far lavorare i fannulloni, riqualificare gli incapaci (e incapaci si può anche non esserlo, ma solo diventarlo perché le norme cambiano in continuazione e sono sempre più difficili e interpretabili).

Tutto questo significa anche fare investimenti. Ma qual è il sindaco disposto a farli in un campo che invece viene tradizionalmente visto come una fonte di entrate?

  • Livsca |

    il guaio della Polizia Locale (o di prossimità), specie in molte realtà del SUd Italia storicamente alle prese con maggiore inciviltà e rispetto della cosa pubblica ma anche altrove, è che oltre a dipendere dal politico di turno (spesso tutt’altro che volenteroso e snesibile alla necessità di ordine pubblico), non esiste un sistema di verifica del loro operato..classico esempio: posto di blocco di 20 min x fare cassa con un pò di multe e di fronte vedi parcheggiatori abusivi (chissà perchè ancora intoccabili!) e teppistelli che scorazzano contromano sul marcipiede..e l’esempio che ho appena fatto non attiene certo problemi economici e tanto sventagliate carenze di risorse (che certamente esistono)

  • gizicol |

    Poche volte ho potuto leggere opinioni diverse ed ugualmente intelligenti sulle Polizie Locali o “vigili urbani”. Credo che le soluzioni proposte siano tutte condivisibili, sopra tutte il non dipendere più dai Sindaci e dai Comuni, la Polizia Locale non deve far cassa ad uso e consumo del politico di turno.

  • giancar |

    l’analisi di Silvano 65 è quella di un tecnico del settore, probabilmente un appartenente alle forze di polizia di stato che non si rassegna a riconoscere l’enorme ruolo che hanno acquisito i corpi di polizia municipale a livello di controllo del territorio e di sicurezza.
    E’ l’opinione di chi non si rassega a riconoscere che l’Europa ha detto che ci deve essere una (e una sola) polizia di stato e le polizie locali.
    E’ l’opinione di chi non si è accorto che le varie forze di polizia di stato viaggiano sempre più verso le specializzazioni (NAS NOE, ordine pubblico, salvaguardia, del patrimonio artistico) e che le polizie locali sono quelle che fanno tutte le altre funzioni di polizia.
    E’ l’opinione di chi non vuole capire che la riforma della polizia locale che è in direzione di arrivo da 10 anni non si fa perchè i vertici delle polizie di stato non vogliono dividere le risorse con altri soggetti.
    Solo su una cosa sono d’accordo con Silvano, non si riesce a dare un servizio adeguato nei piccoli comuni con servizi formati da due sole unità.
    O si accorpano i comuni (magari abolendo anche le province) in modo che la popolazione arrivi almeno a 10.000 abitanti o si obbliga il consorzio delle polizie municipali tra più comuni.

  • Silvano65 |

    La soluzione che auspico é l’abolizione della Polizia locale, perlomeno come servizio di Polizia alle dipendenze dell’Amministrazione locale. Alcune considerazioni a sostegno di questa scelta. Ogni comunello ha il suo Corpo o servizio. Ognuno di questi, per forza di cose, ha un sistema informatico (naturalmente sovradimensionato per forza di cose) per la gestione delle sanzioni. Spende in tempo e denaro ogni anno decine di migliaia di euro per la gestione amministrativa delle medesime e dei relativi contenziosi. Ha in carico apparecchiature elettroniche per la rilevazione di infrazioni costose e spesso sottoutilizzate. Ha un organico sottodimensionato che, nella stragrande maggioranza dei casi, non può garantire un servizio h24 365 giorni l’anno. Vi é quasi sempre un’assoluta mancanza di coordinamento con le amministrazioni comunali limitrofe a causa di ruggini e di gestioni politiche di diversi colori (i consorzi, anche se previsti, sono pochi e sottoposti a limitazioni operative di vario genere). Da lustri i vigili italiani aspettano una riforma, riforma che si pretenderebbe (chissà perché, visto che le leggi si approvano a maggioranza) bipartisan. Iniziativa magari lodevole, ma di fatto alibi per un’immobilità che sta dando i suoi frutti velenosi, come ben spiegato in questo commento e in tutti gli altri linkati.
    A fronte delle diseconomie che citavo più sopra, la soluzione é una sola: abolizione. I poteri di Polizia costituzionalmente garantiti agli Enti locali e previsti per le materie di propria competenza dalle varie normative, compreso il Codice della Strada, si attuano mediante il potere di ordinanza di Sindaci e Presidenti di Provincia e la possibilità di approvare Regolamenti, non avendo alle proprie dipendenze un servizio di Polizia. Ai dipendenti venga data la scelta di rimanere dipendenti comunali in altri settori o di transitare nella nella Guardia Forestale per gli appartenenti alla Polizia provinciale, e per la Municipale nella Polizia di Stato, specialità Polizia stradale, oppure in una nuova Specialità che potrebbe chiamarsi Polizia di prossimità, a fianco dei Poliziotti di Quartiere già esistenti. Non è impossibile, é già stato fatto nelle scuole per i commessi che non sono più dipendenti degli EELL ma dello Stato. I proventi delle varie sanzioni siano incamerati dallo Stato stesso ed aumentino di conseguenza i trasferimenti ai comuni, del resto già sgravati dal pagamento di qualche dipendente e dal mantenimento economico di tutta la gestione amministrativa delle sanzioni. La stessa, centralizzata, costerebbe meno per una semplice logica di economie di scala. Nessuno parlerebbe più di cassa, esisterebbe un servizio h24 su tutto il territorio nazionale, centrali operative comuni, una chiara ed univoca (perlomeno a livello provinciale, visto che a gestirla sarebbe il Questore) politica della Sicurezza. Del resto, si é già visto che politicamente, parlando di sicurezza, ai Sindaci non interessa rinforzare i propri Corpi e servizi di Polizia ma entrare nella stanza dei bottoni del coordinamento delle Forze dell’Ordine presenti sul territorio. Quindi, questo passo appare politicamente molto più realistico di una riforma della Polizia locale che, invece, dal Ministero dell’Interno all’ANCI passando per i sindacati (di Categoria e Confederali) nessuno vuole davvero.

  • giancar |

    la differenza la fa l’organizzazione e la comunicazione.
    Le polizie di stato hanno un apparato mastodontico alle spalle che garantisce l’immagine e l’intoccabilità dei propri appartenenti.
    Le polizie locali dipendono spesso da piccoli o piccolissimi enti che al priimo cittadino votante che strilla richiamano e stigmatizzano il proprio dipendente.
    Nelle città molto del lavoro che riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico lo fa la polizia locale.
    Nelle città i poliziotti e i carabinieri di prossimità fanno la loro passerella con la loro bella divisa, annotano quello che non va e poi lo girano alla polizia locale.
    Se muore in servizio un appartenente alle polizie di stato ci sono celebrazioni e commemorazioni, gli si intitolano caserme e strutture pubbliche.
    Se muore in servizio un aoppartenente delle polizie locali spesso non ne parlano neppure i giornali o gli dedicano solo un trafiletto.
    I morti, si sa, non sono tutti uguali.
    Dico ai mille detrattori delle polizie locali, quando un giorno aveste bisogno di un operatore in divisa spero che vi capiti il fannullone non i mille stakanovisti che ci sono nelle polizie locali.

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