Le truffe alle assicurazioni sono spesso un lavoro di squadra: di solito, ci vogliono un falso danneggiato, un falso testimone, un perito e un avvocato compiacenti. A volte ci sono di mezzo pure medici, infermieri e via dicendo. A conferma del fatto che queste truffe sono ammortizzatori sociali. Ma il caso più doloroso è quando sono coinvolti anche magistrati. Non emerge di frequente, ma emerge. Come nel caso di tre giudici di pace di Sessa Aurunca (Caserta), arrestatila settimana scorsa con l'accusa di aver aggiustato sentenze su incidenti stradali.
Se il sistema delle truffe si è radicato così bene in certe categorie, è anche perché gli organi che dovrebbero tutelare le categorie stesse e i cittadini che con esse hanno a che fare intraprendono difficilmente vere campagne di moralizzazione: una sanzione disciplinare qua, una là – magari date anche controvoglia -, qualche assoluzione e tutto passa. Un modo piuttosto burocratico di interpretare il proprio ruolo. D'altra parte, nemmeno ci si può lamentare troppo: cose analoghe sono successe anche per legami con la mafia, come da anni racconta da Palermo – prendendosi qualche rischio – l'amico e collega Nino Amadore.
Per questo, è una bella notizia sapere che nel caso di Sessa Aurunca l'associazione di categoria Unagipa sta valutando se costituirsi parte civile al processo (Scarica Arresto GDP Sessa Aurunca). Ovviamente poi occorrerà vedere come si svilupperanno gli eventi per valutare che non sia solo un bluff. Ma per ora va già bene.