Il Comune spende 82mila euro per difendere le multe e ora chiede una tregua ai multati

Ci sono Comuni che sanno di avere torto e stanno zitti. Ce ne sono altri che, pur sapendo di avere ragione, non presentano appello contro le sentenze dei giudici di pace che annullano certe multe: la giustizia è troppo incerta (colpa di come sono fatte le norme e talvolta della "creatività" di chi le interpreta) e si rischia di rimetterci le spese. Così anche sentenze sballate diventano definitive e vengono pure citate come giurisprudenza significativa per tanti casi analoghi.

Infine, ci sono sindaci che vanno avanti come treni "a prescindere", rischiando seriamente di fare danni. E' successo a Riparbella, uno dei centri del Pisano dove da anni sui controlli automatici di velocità c'è una battaglia tra il Comune e il comitato civico No gabelle, a suon di ricorsi contro i verbali e denunce penali. Si contesta di tutto: dalle procedure per arrivare a installare gli apparecchi fino alla notifica dei verbali, che sarebbe avviata da aziende private senza che i (pochi) vigili in organico abbiano nemmeno intravisto i fotogrammi per accertare che le infrazioni siano state davvero attribuite al veicolo giusto. Le contestazioni sono state rinfocolate dal fatto che in quella zona c'è Santa Luce, il paesino che risultò in testa alle classifiche nazionali del Sole-24 Ore come numero di multe in rapporto agli abitanti. Anche per questo la vicenda è finita un po' su tutti i media.

Ora, dopo alterne vicende processuali, il Comune di Riparbella ha fatto due conti. E ha scoperto di aver dilapidato 82mila euro in spese legali, contro un credito di 12mila euro accumulato nei confronti dei (relativamente pochi) multati contro i quali ha vinto in giudizio.

Così, coda tra le gambe, il sindaco si è rivolto al Comitato No gabelle per una transazione. Accordo trovato: manca solo l'ok del Consiglio comunale. Che, c'è da scommeterci, arriverà. Tanto a pagare sono i cittadini.

 

Ps: grazie a Paolo Giachetti per la segnalazione.

  • icaro |

    La verità è un altra da come viene rappresentata. Il Comune deve pagare le spese legali per sentenze del GDP per i quali è stato perso l’appello per motivi procedurali . Il tribunale di Cecina in appello quando questi sono stati correttamente presentati non ha avuto dubbi sull’annullare le sentenze del GDP. Però mentre gli avvocati del comitato hanno lavorato gratis (?) per fare i ricorsi al GDP, l’avvocato del Comune vuole essere pagato. Allora cosa conviene fare ? pagare 400 euro ad appello all’avvocato per prenderne 130 ? Il Sindaco ha dimostrato che comunque aveva ragione vincendo gli appelli e ribaltando le sentenze del giudice di pace però poi per economicità della cosa ha dovuto lasciar perdere. Se il tribunale avesse ingiunto la condanna alle spese per la parte soccombente state tranquilli che sarebbe andato avanti, però siccome ha rilevato che a causa di “una certa approssimazione nel complessivo operato del comune coinvolto sussistono giusti motivi per compensare le spese in entrambi i gradi di giudizio” il sindaco ha transato rinunciando agli appelli.

  • giancar |

    la creazione dei gdp (che lavorano a cottimo, un tot a pratica e un tot ad udienza) le norme a favore delle associazioni dei consumatori (soldi facili dallo stato per tutti), un sistema di contenzioso che non gartantisce il cittadino che ha subito un torto ma i furbi, gli organizzati, il cavillificio, ha portato ad un sistema dove non esiste più la certezza del diritto e della sanzione e dove i comuni per cercare di non soccombere e di trovarsi a pagare un mare di spese legali si devono organizzare trasformando ogni verbale sacrosanto in una causa civile con più gradi di giudizio.
    Quando ci rimetterà le mani il legislatore riportando la situazione alla normalità ?
    O sono sempore convinti che garantire un pò di impunità paga (nella gabina elettorale) ?

  • Giulio |

    Bisogna che i sindaci siano maggiormente responsabilizzati: non si capisce perché devono essere dilapidati i soldi dei cittadini per cause legali già perse in partenza, il sindaco pagasse con i soldi suoi i disastri arrecati.

  • GoldWing98 |

    Concordo col primo commento: quanto vorrei che la Corte dei Conti la facesse pagare a quel sindaco! Speriamo.
    Transigere ora limita solo i danni, ma devono pagare per tutti danni già arrecati al comune (a parte quelli arrecati ai cittadini).

  • Emax |

    e chissà cosa ne pensa la Corte dei conti della condotta amministrativa del comune, contraria ai principi di economicità.

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