Non è detto che il buonsenso e il diritto vadano nella stessa direzione. E ci sono materie in cui ci vanno un po' sì e un po' no. Guardate il caso del giubbino retroriflettente, introdotto nel 2004 con grande interesse dei media e oggi dimenticato da molti: la Cassazione (quarta sezione penale, sentenza 17451/11 depositata il 5 maggio) ha ritenuto corresponsabile dell'incidente una persona che era stata investita dopo essere scesa dall'auto in panne per andare a recuperare il giubbetto, che conservava nel bagagliaio.
Sentenza ineccepibile: l'indumento serve proprio per limitare i rischi di essere investiti, che ovviamente non dipendono dal motivo per il quale si scende dal veicolo. Quindi – ammesso che si riesca a dimostrarlo – poco importa il fatto che si stava cercando il giubbino e che solo dopo averlo indossato si sarebbe iniziato a cercare di risolvere il problema all'origine della sosta d'emergenza. Un caso di diritto applicato con buonsenso.
Peccato che, per le bizzarrie del coordinamento tra norme nazionali ed europee, non ci sia un obbligo di tenere il giubbino a bordo.
Sì, perché un obbligo del genere sarebbe una "norma di equipaggiamento dei veicoli", che come tale sarebbe di competenza Ue. E la Ue il giubbino obbligatorio non lo ha mai introdotto. Infatti, l'obbligo è stato imposto dallo Stato italiano. Che, per evitare l'ennesima procedura d'infrazione comunitaria, lo ha concepito come "norma di comportamento", che è di propria competenza.
In sostanza, non t'impongo di tenere il giubbino a bordo, ma quando scendi dal veicolo fermo lungo una strada extraurbana devi indossarne uno. Non importa come te lo procuri: ti può anche cascare dal cielo o puoi essertelo messo addosso appena ti sei alzato dal letto stamattina. Qui buonsenso e diritto hanno evidentemente divorziato. E la colpa è distribuita tra Ue e Stato.
Meglio comunque usare il buonsenso e ricordarsi di tenere il giubbino nell'abitacolo, in modo da poterlo indossare prima di scendere. O, se lo avete dimenticato nel bagagliaio, ricordatevi che su molte auto – sia pure con qualche contorsione – potete accedervi anche dall'interno, abbattendo lo schienale posteriore o sfruttando l'eventuale botola portasci. Meglio ancora tenere presente i consigli dei soccorritori professionisti e ricordarsi di prendere pure il telefonino prima di scendere: per convincervene, leggete questo post di Paoblog.