Controlli automatici anche su chi va troppo piano? Qualcuno vorrebbe, ma il ministero dice no

Quando si parla di autovelox e dintorni, non si finisce mai di scoprire cavilli. Stavolta lo spunto viene da Emax, che dà notizia del rifiuto ministeriale di omologare un misuratore da usare in automatico anche per le infrazioni ai limiti minimi di velocità. Già: si possono fare controlli automatici anche nei pochi punti dove è imposta anche una velocità minima da tenere? Bella domanda, che pochi si erano posti finora. La risposta, secondo me, è no. A prescindere dalle omologazioni ministeriali, che in teoria danno la licenza di fare di tutto. Vi spiego perché.


Multare chi va troppo piano è ben più delicato rispetto a chi va troppo forte. Infatti, scendere sotto il limite consentito può non essere una scelta del conducente: può esserci traffico, può essere che si stia rallentando perché davanti c'è coda, perché si vuol legittimamente accostare, perché si teme un guasto eccetera. Posso continuare con un'altra decina di giustificazioni. Certamente sono più di quelle ragionevolmente utilizzabili da chi va troppo forte (che si riducono sostanzialmente a "stavo accelerando per completare un sorpasso in sicurezza"). Ecco perché, se vi vuol multare chi infrange i limiti minimi, è sempre consigliabile che sul posto sia sempre presente un agente a valutare se per caso ci sia un valido motivo per andar piano. Altrimenti, fioccherebbero i ricorsi e molti sarebbero anche accolti.

Ecco perché a nessuna forze di polizia è finora venuto in mente di fare controlli automatici anche dove ci sono limiti minimi. E per questo motivo, dando per scontato che i misuratori si usano per vigilare sui limiti massimi, nessuno nei decreti di omologazione si è mai posto il problema di fare distinzioni tra i due casi. Quindi, i decreti sono formulati genericamente e in teoria autorizzano anche a fare controlli sui minimi: sarebbe poi il giudice a valutare caso per caso se le motivazioni addotte dal cittadino sono valide. Teoricamente si può fare, anche se – ripeto – alla fine il contenzioso sarebbe eccessivo e insensato, quindi non lo si fa.

Il problema è però riemerso nel caso citato da Emax, perché un'azienda ha chiesto espressamente l'omologazione anche per accertare le violazioni anche ai limiti minimi di velocità. A questo punto, il ministero ha dovuto rispondere altrettanto espressamente. E la risposta non poteva che essere no: nessun apparecchio può indagare sui motivi per i quali qualcuno sta andando troppo piano.

  • GoldWing98 |

    @ 59Raf. Magari tutte le notizie date dai giornali (e siti internet) fossero così.
    Spesso si legge solo demagogia (fatti xxx controlli, nuova stretta sui controlli, nuovo sistema automatico infallibile, …).
    Per fortuna invece c’è ancora qualcuno che, nel dare una notizia, si chiede il perchè e ci ragiona sopra… e cerca di far ragionare anche i lettori, fornendo quindi un reale servizio.

  • 59Raf |

    Mi scusi Caprino, ma non ci sono argomenti + interessanti di cui discutere? Va bene parlare degli autovelox ma veramente in questo caso non capisco la notizia….. Forse che in questo caso il Ministero ha usato buon senso ? ….. Buona giornata
    [risponde Maurizio Caprino] La notizia vera è che qualcuno (l’azienda) si è posto per la prima volta il sottile problema della differenziazione tra limiti minimi e limiti massimi. Inoltre, se qualche venditore di apparecchi è tanto bravo da rifilarne uno (già omologato genericamente per funzionamento automatico, senza distinguere tra minimi e massimi) a qualche sprovveduto comandante anche per controllare i limiti minimi, occorre sommergere di ricorsi l’amministrazione che prende questa cantonata. Non è un’ipotesi tanto irreale: si sono già visti Comuni che “si sono fatti consigliare” negli acquisti, con esiti disastrosi (penso ai rilevatori semaforici di Cornaredo, scelti nonostante non fossero omologati perché il venditore aveva abilmente giocato sulla terminologia utilizzata nel contratto e il comandante ha mostrato – o ha voluto mostrare – di saperne poco in materia).

  • GoldWing98 |

    Concordo. Aggiungo che però, in linea generale (come lei accenna nell’articolo), anche nel rilevamento del superamento dei limiti massimi ci possono essere validi motivi (seppur più rari) che sfuggono all’occhio dell’autovelox ma non a quello di un agente (se non si limita a leggere il giornale accanto allo strumento).
    E’ uno dei motivi per cui sono contrario agli autovelox automatici (oltre alla mancata contestazione immediata, quasi sempre).
    [risponde Maurizio Caprino] Anche in quel caso, in teoria, chi riesce a dimostrare di aver avuto un valido motivo per infrangere il limite può fare ricorso. Ma sono casi davvero rari, per cui non ha senso vietare i controlli automatici (che spesso sono l’unico deterrente possibile, per tanti motivi) per situazioni che invece possono essere risolte singolarmente. Poi siamo d’accordo sul fatto che sugli automatismi s’inneschino abusi di chi vuol fare cassa e sul fatto che non è facile dimostrare di avere ragione, ma mi sembrano comunque cose secondarie rispetto all’interesse generale di avere un efficiente sistema di controllo.

  • GoldWing98 |

    Ma non è sempre obbligatoria la presenza di un agente accanto all’autovelox?
    In questo modo ci sarebbe sempre un agente a valutare se c’era un motivo valido per andare piano (o veloce), e il problema sarebbe superato.
    [risponde Maurizio Caprino] Ma la richiesta di omologazione riguardava l’uso completamente in automatico, che è consentito su autostrade, extraurbane principali e sulla viabilità ordinaria (escluse le strade urbane non di scorrimento) individuata dal prefetto. Tale uso non è espressamente vietato per i limiti minimi, ma il buonsenso dice che sarebbe sarebbe semplicemente irragionevole.

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