Come si fa a non essere d'accordo con Paolo Garonna? Il direttore generale dell'Ania, nella sua audizione di ieri al Senato davanti alla commissione Prezzi, ha fornito una miniera di dati (Scarica Ania Audizione Comm Prezzi Senato 13 04 2011) che inchioda tutti sui vizi del sistema Rc auto in Italia, che poi sono alla base dell'insostenibilità della tariffe: risarcimenti mediamente troppo generosi quando decisi da un giudice, troppi incidenti e in aumento quasi dappertutto (ciao patente a punti, solo l'Austria sta peggio, ma lì gli indennizzi costano poco). E un'incidenza spropositata dei danni a persone (nonostante ormai ci siano airbag a profusione e la patente a punti abbia avuto almeno il pregio di alzare la quota di passeggeri anteriori che allacciano la cintura), che è in singolare coincidenza col fatto che in tutto il Centro-Sud risultano essere a bordo al momento dell'incidente più persone rispetto alla media nazionale; in altre parole, nelle regioni dove ci sono più frodi, guardacaso risulta che c'erano tanti passeggeri (e dire che il car pooling dovrebbe essere più praticato nelle aree più congestionate, quindi al Nord).
Già, le frodi. Anche qui, gran profusione di dati e una bordata contro il disegno di legge che la commissione Finanze della Camera sta da mesi faticosamente esaminando: "Non bastano l'interconnessione delle banche dati e la creazione di un gruppo di lavoro di carattere meramente amministrativo con rappresentanti di tutti i soggetti del settore, ci vuole un vero organismo investigativo, con uomini provenienti dalle forze dell'ordine. Siamo pronti a finanziarlo". Il tutto per far fronte a una situazione rimasta invariata rispetto alle denunce precedenti fatte dall'Ania nonostante i conti del settore si andassero deteriorando, con prevedibili conseguenze sulle tariffe.
Insomma, una risposta ferma e sensata alle critiche piovute sulle compagnie per il caro-polizze e la loro fuga dal Sud. Con un caldo invito a tutti gli attori in campo (Governo, Parlamento, Isvap, associazioni di consumatori eccetera) affinché ciascuno faccia la sua parte. Ma è possibile che le compagnie non abbiano nulla, ma proprio nulla da rimproverarsi? Vediamo un po'.
Certo, non si può dire che nel tempo le loro denunce non siano mancate rispetto a una situazione intollerabile, in un settore che riguarda tutti e coi soldi di tutti è diventato un ammortizzatore sociale per criminali, furbetti e quote rilevanti di alcune categorie professionali (avvocati e patrocinatori vari). Talvolta i toni dell'Ania sono pure stati aspri. Ma talaltra si è preferito troncare e sopire, perché tanto poi alla fine la Rc auto è obbligatoria ed è più facile aumentare le tariffe che scardinare un sistema. Addirittura, per qualche anno si è negato che al Sud sia diventato difficile assicurarsi, salvo poi ammettere che qualche problema c'è ma è tutta colpa delle frodi e della criminalità che lo Stato non contrasta.
Se frequentate qualche corridoio, poi, trovate qualche addetto ai lavori che ha dubbi sul modo di contare sia gli incidenti sia le frodi, il che metterebbe in forse grafici e tabelle mostrati da Garonna. Ma sono cose difficili da dimostrare e comunque l'esperienza insegna che pure dei dati esteri non c'è molto da fidarsi (anche perché mancano criteri uniformi e rigorosamente applicati ovunque).
Qualcun altro lamenta una scarsa attenzione alla valorizzazione del personale tecnico, il cui lavoro è tanto distante da quello dei maghi del potere e della finanza che comandano davvero nel settore. L'Ania smentisce, amen.
Terrei invece a ricordare che proprio l'esperienza sul campo mostra un atteggiamento non proprio puntiglioso delle compagnie sulla liquidazione dei danni: capita che nello stesso incidente entrambi i conducenti coinvolti siano pagati come se avessero ragione oppure che si ricostruiscano le responsabilità sulla base delle carte, senza nemmeno andare a vedere se il punto dov'è (o sarebbe) accaduto il sinistro sia davvero come viene descritto. Si potrebbe continuare, ma credo abbiate capito: tutti devono fare la propria parte. Ma proprio tutti.