Aree di servizio promosse dai test, ma i bagni sono a rischio malattie

Dove c'è da guadagnare, tutto ok: le aree di servizio autostradali italiane escono a pieni voti quanto ad assortimento degli autogrill. Anche la sicurezza per i veicoli in ingresso e in uscita non è male: le relative corsie hanno perlopiù superato il test. E nemmeno i prezzi dei prodotti petroliferi sono male, smentendo il luogo comune secondo cui in autostrada costano più che sulla viabilità ordinaria. Ma nei bagni c'è da prendersi qualche malattia, per quanto sono sporchi: non è un modo di dire, ma il risultato di analisi batteriologiche.

In sintesi, sono questi gli esiti dell'Euro Test che gli Automobile Club europei hanno appena fatto (Scarica ACI – EuroTEST su stazioni di rifornimento autostradali_comunicato , Scarica Aci EuroTEST_stazioni_servizio_2011_low), scegliendo stavolta le aree di servizio, dopo essersi occupati di cantieri autostradali, cantieri urbani, strisce pedonali e gallerie.

Come sempre, le cose vanno più o meno bene anche a seconda del campione prescelto.


Non a caso, l'unica area di servizio italiana bocciata per le corsie di entrata e di uscita è Piani d'Invrea Sud, sulla Genova-Ventimiglia tra Varazze e Arenzano, dove l'autostrada dei Fiori non ha abbastanza spazio, stretta com'è tra mare, centri abitati e colline. Per lo stesso motivo, tra le due migliori sotto questo aspetto c'è Stura Est (tra Masone e Ovada, nell'Alessandrino), che sta sempre in un tratto di collina, ma di un'autostrada (l'A26) nata già a tre corsie "piene". Sarebbe andata ancor peggio, sempre restando in zona, se si fosse scelta la famigerata Sant'Ilario, sulla Genova-Livorno vicino Recco: è incassata tra una galleria e l'altra e così la corsia di accelerazione manca del tutto (cosa che aveva indotto a imporre un limite di 60 all'ora, fonte di roventi polemiche nella seconda metà degli anni Novanta, quando fu aggiunta una postazione autovelox fissa). Problemi analoghi sul tratto montano della Milano-Genova.

Va comunque detto che le aree scelte per questo Euro Test rappresentano effettivamente le condizioni medie riscontrabili in Italia. Molto positivo per la sicurezza è anche il fatto che gli spazi sui piazzali interni siano stati ritenuti ampi: così c'è spazio per la sosta dei camion, prima costretti ad arrangiarsi pericolosamente sulle semplici piazzole di sosta a bordo strada. Il merito è anche degli investimenti fatti nell'ultimo decennio per volere di Autostrade per l'Italia. Certo, anche qui ne andava del guadagno: si trattava di offrire condizioni più favorevoli alla sosta dei potenziali clienti. Ma, almeno stavolta, profitti e sicurezza sono andati a braccetto.

  • marcello persica |

    io noto che sono sempre piene e sempre le stesse da 20 anni – quando il traffico era di meno – tanto che a volte diventa problematico prendere un caffe’ ….se poi il metro di paragone sono le file alla Posta ..allora sono un pochino meglio!!!

  • cantoniere |

    Io non ho detto che le aree di servizio sono in brutte condizioni e che l’Anas non fa nulla per aggiustarle. Però se Antonello73 dice che le aree di servizio sono quelle che ci meritiamo io non ci sto perchè la colpa dei gravi disservizi delle aree di servizio è dei gestori che non investono un centesimo per il loro miglioramento nonostante i fatturati tutti positivi. Non é giusto che prendono soldi dagli utenti e non li investono. Tutti i giorni mi fermo nelle aree di servizio e vediamo cose incredibili: acqua che ristagna sull’asfalto, buche, parcheggi poco chiari e percorsi per disabili inesistenti o poco accessibili. Addirittura per andare in alcuni bagni sei obbligato a passare all’interno della zona commerciale e quindi facendoti venire l’appetito o la voglia di spendere. Ci sono aree dove trovi prezzi impazziti anche solo per un caffé. Ci sono aree dove se vuoi fermarti a fumare una sigaretta devi stare attento ancora qualche maleintenzioneto ti ruba la macchina. Ci sono aree dove gli impianti di video sorveglianza non funzionano. Ci sono aree dove vedi fusti immensi di prodotti petroliferi vicino ai bagni che fanno bella mostra di se in barba alle norme di sicurezza e antincendio. Insomma é tutto da riscrivere e tutto questo è illogicco. I bagni devono stare fuori e ben visibili da chi si ferma per fare carburante. Poi ci sono i lavoratori nei bagni che si mettono li ad aspettare le mance con il piattino come se fossero poveri immigranti che cercano l’elemosina e in relatà sono assunti e pagati bene dal gestore. I prezzi dei carburanti non sono chiari e l’Anas non mette i cartelli luminosi così come fa Autostrade che dice qual’è il prezzo più conveniente. Non c’è trasparenza. E’ uno schifo! E qui che l’Anas non fa i controlli e permette a questi gestori di fare i padroni e non i concessionari. Le aree di servizio sono di proprietà dell’Anas ed ai gestori è permesso solo la gestione secondo norme e contratti che anche se sono vecchi di 40anni sono chiari e precisi. Occorre fermarli. Ma ci vogliono le persone giuste e i controlli serrati nagari costituendo gruppi di ispezione interforze tra Polizia Stradale, Guardia di Finanza, Anas, Ispettoraro del lavoro, Aziende sanitarie locali e Vigili del Fuoco e siccome la Legge che regola la materia è regionale ci vuole anche un tecnico delle Regioni Campania, Lucania e Calabria. Poi vediamo se quando vanno nelle aree di servizio non li fanno tremare e metterli sugli attenti. Io spero che chiunque legge questo blog faccia nel suo piccolo qualche cosa per rendere “normali” le aree di servizio della salerno reggio calabria.

  • nonnoGiacomo |

    Io mi sono trovato nell’area di servizio di Sala Consilina vicino a Potenza e ho voluto fare una fila lunga 15metri per fare i miei bisogni. Ho visto che un operaio arancione dell’a.n.a.s. voleva farmela fare in uno di quei box per i cantieri ma quando sono entrato me ne sono uscito perchè puzzava. Quando ci sono questi problemi che fa l’a.n.a.s.? Perchè non compra dei bagni buoni e nuovi e li mette a disposizione di tutti i cittadini che viaggiano su quella strada? Alla fine ho voluto pure fare la fila pagando la signora che mi ha guardato in cagnesco perchè non volevo lasciare la mancia nel piattino. Tutto questo succede solo al Sud. Ma perchè lì dobbiamo mettere mano al portafoglio quando quei servizi sono gratuiti per Legge? Perchè l’a.n.a.s. non fa nulla? Quel cantoniere che gira tutta la strada credo che deve andare a fare il suo lavoro. Mettete le persone adatte e fatele chiudere quelle aree di servizio se non sono capaci di far fare almeno i bisogni ….prima che di un buon caffè. Vi saluto.

  • Valerio |

    Ma perchè mai ve la prendete con quel poveretto di cantoniere dell’Anas S.p.A. che gira tutta l’autostrada di notte e di giorno per tutto l’anno in autostrada a cercare di imporre le stesse regole e le stesse scelte alle aree di servizio! Lasciatelo lavorare. Non apprezzate il lavoro della gente onesta! Pensate se nemmeno quel cantoniere si occupasse delle aree di servizio. Chi poteva occuparsene? Io credo nessuno. Ciao. Valerio.

  • Luciano |

    Ma se le aree di servizio del Sud sono pessime mandiamo gli ispettori delle Asl e mandiamoli a controllare l’igiene, la sicurezza degli impianti, la qualità globale dei servizi. Poi vedremo se hanno tanto da lamentarsi e parlare contro il solito colpevole di turno. Perché non parliamo degli ingenti fatturati dei gestori delle aree di servizio più ricche che nel salernitano e nel reggino fanno affari d’oro. Perchè non parliamo delle macchinette ruba monete che ingurgitano milioni di euro all’anno a scapito dei poveri autisti di camion che per ammazzare il tempo nelle aree di servizio tra un turno e l’altro mettono e perdono soldi in quelle odiatissime macchine che non potrebbero stare in autostrada così come gli alcolici?

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