Mentre discutiamo oziosamente sui pedoni e la draconiana (quanto inapplicabile) riforma del Codice che impone di dare la precedenza anche a chi si accinge ad attraversare sulle strisce, sulle strade del Sud si moltiplica il rischio di investire qualcuno. Sono i migranti che stanno fuggendo da tendopoli e centri di varia accoglienza, nella speranza di arrivare in Francia: mentre le cronache riportano di viaggi in treno, pochi considerano che in stazione occorre arrivarci. Ovviamente a piedi.
P.S.: dopo che qualcuno aveva giudicato esagerato questo allarme, a metà aprile in Puglia sono stati investiti due tunisini. Il primo su una strada di campagna vicino alla tendopoli di Manduria. Il secondo (alloggiato nel centro richiedenti asilo, il Cara) sulla tangenziale di Bari, che stava attraversando per prendere un bus urbano (sì, verso il litorale nord gli autobus hanno una fermata praticamente sulla tangenziale, perché in mezzo alle villette sorte ai lati dell'arteria non c'è spazio, solita Italia).
Non si tratta solo di fare qualche chilometro su stradine di campagna, fino al primo paese da cui passa la ferrovia: di lì passano solo convogli locali, mentre occorre raggiungere le stazioni più grandi, dove fermano i treni per il Nord. Visto che le forze dell'ordine si sono organizzate per fare filtro solo nelle stazioni principali (Bari, nel caso dei fuggitivi da Manduria), alcuni migranti stanno prendendo i treni per il Nord alle fermate intermedie (Barletta o Foggia, per chi proviene da Manduria), nascondendosi poi nelle toilette e contando sull'"elasticità" dei controllori (non molto intenzionati a dare corso alle segnalazioni dei viaggiatori più zelanti). Dunque, ci sono migranti che si mettono a camminare anche ai bordi delle superstrade. Alcuni li ho notati io ieri sull'Adriatica poco a nord di Bari.
Insomma, sono le stesse scene che abbiamo visto con albanesi, curdi, afghani eccetera a partire da vent'anni fa, per tutti gli anni Novanta. Spezzano il cuore. Soprattutto di notte, quando all'impressione che suscitano (e che per alcuni si declina in compassione, per altri si trasforma in un "fora di ball") si aggiunge la paura di non vedere qualcuno di loro (inutile dire che in casi del genere di giubbini rifrangenti non si vede nemmeno l'ombra!).
Tecnicamente, va tenuto presente che la situazione è più pericolosa di quel che già sembra a prima vista: in molti Paesi l'abitudine di camminare in autostrada non è rara, quindi i migranti non hanno la stessa paura che potrebbe avere un italiano se stesse nella loro stessa situazione. Dunque, non hanno nemmeno la stessa circospezione e non è detto che camminino contromano per poter avere il pericolo sempre di fronte.
E allora, comunque la pensiate, aumentate la prudenza in questi giorni!