Altroconsumo ha messo il dito in una delle piaghe più pericolose per chi acquista un'auto: l'impossibilità di avere sufficienti informazioni prima di firmare il contratto. Un'inchiesta dell'associazione di consumatori ha accertato che solo di rado i concessionari accettano di consegnare al potenziale cliente una copia del contratto in modo che egli possa studiarsela e poi eventualmente decidere l'acquisto: la cosa sarebbe utile, soprattutto per studiarsi le condizioni di garanzia, che danno sempre sorprese (e lunedì 21 marzo leggerete sul Sole-24 Ore un'interessante analisi di Nicola Giardino). E le condizioni di finanziamento (proprio su questo l'Antitrust ha già multato la Renault qualche mese fa). Il problema si pone a maggior ragione per i libretti di uso e manutenzione, che spesso sono diventati libroni enciclopedici in cui il costruttore descrive minuziosamente funzionalità, comandi e dettagli. Eppure sarebbe utilissimo dare un'occhiata prima dell'acquisto.
Si capirebbe, per esempio, quali sono i limiti di funzionamento di determinati dispositivi: può capitare di voler spendere 2mila euro per un cruise control attivo perché si viaggia spesso nella nebbia, ma poi ci si sente truffati quando, una volta consegnata l'auto, si può finalmente leggere il libretto di uso e manutenzione scoprendo che si sconsiglia di utilizzare il dispositivo in caso di pioggia o nebbia, che interferiscono con il suo radar.
Potrei fare decine di esempi del genere. Ma è più importante sottolineare che da agosto 2007 queste cose rendono i venditori punibili per pratica commerciale scorretta. Queste pratiche si hanno quando un venditore professionista non mette il cliente in condizione di conoscere una caratteristica del bene che sta comprando che potrebbe spingerlo a decisioni di acquisto diverse se gli fosse noto (Dlgs 146/07). Certo, un libretto di uso e manutenzione – proprio perché enciclopedico – costa e quindi un concessionario non lo dà volentieri a un pincopallino che si presente nel suo showroom. Ma sarebbe opportuno almeno mettere un po' di libretti in bella vista su uno scaffale, in modo da consentirne almeno la consultazione al pubblico.
Poi però, ovviamente, sta al pubblico maturare la coscienza per andarsi almeno a sbirciare questi libretti. E invece siamo così abituati all'auto-elettrodomestico che spesso nemmeno pensiamo di vedere che marca di gomme ha quando ce la consegnano.