Stamattina alla Provincia di Roma c'è stato un seminario sulla segnaletica (Scarica Seminario_Provincia_di_Roma). Non è una notizia da "ecchissenefrega", come potrebbe sembrare: indica tutta l'inadeguatezza del settore pubblico nel nostro Paese. Infatti, le regole ci sono e sono state anche più volte sviscerate da pareri e direttive ministeriali. Eppure continuiamo a vedere orrori pericolosi, sia sui cartelli sia sulle strisce per terra. Così l'Assosegnaletica ha preparato linee guida, che ha presentato proprio nel seminario di stamattina, rivolto a quei poveri tecnici degli Enti locali (soprattutto quelli piccoli), che dovrebbero essere esperti di tutto e invece, ovviamente, annaspano (per demerito? per impossibilità oggettiva?). Nel disinteresse dei rispettivi assessori, sindaci e presidenti di Provincia.
Così i privati cercano di metterci una pezza. E non è il primo caso.
Dalla Polizia stradale (con Pneumatici Sotto Controllo e Icaro, per esempio) alla Motorizzazione (come a Venezia per sicurezza e inquinamento) fino alle stesse Province (coinvolte dall'Unasca sulla legalità), da qualche anno vedo tutto un fiorire di iniziative congiunte con aziende e associazioni private. Ben vengano? In linea di massima, sì. Ma occorre sempre fare attenzione: l'autorità pubblica deve sempre mantenere un ruolo indipendente di garanzia dell'interesse generale e c'è il rischio che si possa far "dettare la linea" da interessi privati.
Va comunque precisato che, anche quando la collaborazione del privato non è palese, questo rischio c'è lo stesso. Infatti, quando un'amministrazione pubblica è allo sfascio, non ha le competenze per controbattere. O perché manca personale esperto o perché, quando c'è, non ha voce in capitolo: spesso su questioni delicate è necessario fare sperimentazioni (di laboratorio o sul campo) che però non sono alla portata delle strutture pubbliche. E allora vai col privato!