Funzionano, ma in Germania. Finalmente i dispositivi basati un una telecamera che riconosce la segnaletica principale e la ricorda al conducente tramite un display sul cruscotto sono stati testati sul campo. Solo che, come spesso accade, ci hanno pensato i tedeschi (in questo caso, dell'Adac, il loro Automobile club), mediamente più attrezzati di noi quando si tratta di fare prove sui veicoli. Così, ovviamente, tutto si è svolto in Germania, dove la segnaletica è ben più leggibile che da noi. E magari fosse solo un problema di leggibilità: ci sono situazioni in cui i segnali sono tanto contraddittori da risultare incomprensibili sia all'intelligenza umana sia a quella artificiale.
Giusto per fare un esempio, tre anni fa denunciai la cervellotica situazione della superstrada Bari-Lecce, "classificata" in buona parte come extraurbana principale e quindi percorribile a 110: nel tratto che circonvalla Brindisi, venendo da sud si trova prima un abbassamento del limite da 110 a 90 (ci sono svincoli bruttini), poi un segnale di "fine extraurbana principale" (che di per sé implica i 90) e, subito dopo, un "fine 90 all'ora". Visto che l'extraurbana principale riprende solo qualche chilometro dopo, non si può tornare a 110. Ma, visto che il limite di 90 termina, che si fa? 50 come in città, anche se la carreggiata è indiscutibilmente extraurbana? Chissa che cosa capirebbe un lettore automatico di segnaletica.
Ma, soprattutto, mi chiedo quale percorso mentale abbia seguito chi quella segnaletica l'ha messa. E chi, pur avendo il dovere di controllare, l'abbia lasciata ancora lì (ci sono passato l'ultima volta due settimane fa), nonostante siano passati almeno tre anni.