Autovelox illegali, il Comune di Firenze perde ancora. Su tutti i viali

Siamo ancora all'inizio, ma per il Comune di Firenze sembra mettersi male la battaglia legale sugli Autovelox illegali: l'altro giorno, i giudici di pace hanno accolto una trentina di ricorsi. Ma quel che è peggio è che il Comune ha avuto torto non solo su multe comminate dall'apparecchio di viale Etruria, palesemente illegale (se non altro perché quasi invisibile e mal segnalata): i giudici hanno iniziato a ritenere che neppure le postazioni degli altri viali siano in regola, perché nessuna di quelle strade e classificata come urbana di scorrimento (l'unico tipo di via urbana dove la legge consente queste postazioni, che vanno comunque autorizzate dal prefetto).

Insomma, sono state accolte le tesi dell'Aduc e c'è una sconfessione anche dell'operato del prefetto. Mancanza di controlli seri sul Comune? Volontà di coprirne le decisioni? Ignoranza delle leggi? O, semplicemente, disapplicazione tacita delle leggi, per la consapevolezza che norme del genere in molti casi sono ingiustamente restrittive per chi tutela la sicurezza?

  • Gabriele Sernesi |

    spiegazione chiara e coincisa, grazie Marco Verrini.
    Gabriele Sernesi

  • Marco Verrini |

    Ho avuto occasione di redigere anche io un ricorso afferente un’infrazione del codice della strada, accertata tramite una delle postazioni di rilevamento della velocità situate in città (Viale Matteotti). A mio avviso le opposizioni – oltrechè sulla mancanza dei requisiti per l’intallazione di dispositivi automatici sulle strade fiorentine – andrebbero strutturati tenendo presente anche altre patologie tali, a mio avviso, da comportare la nullità dei verbali.
    in via preliminare, mi preme evidenziare come nel caso di specie tutti i verbali siano in primo luogo impugnabili per un vizio che comporta l’illegittimità della notifica. Infatti, su tutti i verbali oggetto della opposizione che ho redatto essi risultano avere come mittente CENTRO SERVIZI SIN CPO PAVIA (??!!??) e se non bastasse risalendo al tracciato della notifica dal sito delle poste essi risultano tutti spediti da BOLOGNA!!!!!
    Quanto esposto oltre ad essere assai curioso è la prova non smentibile che al procedimento di notifica dei verbali partecipano soggetti estranei all’ente accertatore. Diversamente non si capisce a quale titolo detti verbali siano spediti da BOLOGNA. E’ quindi evidente che il Comune di Firenze ha appaltato queste notifiche ad una società privata il che rende palesemente illegittimo il procedimento di notifica.
    E’ infatti pacifico nella giurisprudenza della Corte di Cassazione che la partecipazione alle operazioni di notifica di un soggetto esterno all’amministrazione rende la notifica addirittura INESISTENTE. Evito di entrare nello specifico ma mi rendo comunque disponibile per eventuali chiarimenti.
    In secondo luogo a mio avviso bisognerebbe strutturare gli atti di opposizione in modo che, qualora il GdP dovesse ritenere le strade su cui si trovano gli autovelox in questione quali strade urbane di scorrimento, vengano adeguati a tale qualifica anche i limiti di velocità ivi imponibili. Potete ben capire che in molti casi un riconoscimento su dette strade di un limite di velocità di 70 Km/h comporterebbe il venir meno di molte delle infrazioni accertate e la riduzione di altre (per intendersi i punti sulla patente verrebbero detratti solo a chi viaggiava oltre 80 km/h)
    Infine dai verbali non risulta in modo alcuno traccia della obbligatoria verifica sul funzionamente delle posizioni autovelox in questione. E’ evidente che quest’ultimo vizio potrebbe essere facilmente sanato dal Comune depositandone prova in atti….. sempre che questa prova esista e venga effettivamente prodotta in causa.
    Se non bastasse, mi preme evidenziarVi che con una recente pronuncia (del 15 febbraio 2011) la Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso simile a quello degli autovelox fiorentini.
    Più precisamente secondo la Suprema Corte non rientra nell’ambito dell’attività discrezionale della pubblica amministrazione la scelta dei luoghi in cui posizionare gli autovelox ma deve avvenire nel pieno rispetto dei parametri contenuti nel Codice della strada.
    Pertanto i comuni, secondo detta sentenza, non possono discrezionalmente includere una strada nell’elenco contenuto nel decreto del Prefetto.
    Tanto Vi dovevo, a disposizione per eventuali chiarimenti e/o approfondimenti sui punti che ho portato alla Vostra attenzione
    marco.verrini@libero.it

  • caiofabricius |

    Ma allora cos’è quella gioia malcelata che strizza l’occhio al lettore medio (io direi minus) nell’articolo del giornale qui sopra (purtroppo senza possibilità di commentare) sui facili, quasi doverosi, ricorsi contro (i sacrosanti se nascosti come in TUTTA L’EUROPA FELIX ET CIVILISSIMA) autovelox proprio in città, nei centri urbani dove è più idiota e criminale, protoassassino di ciclisti e pedoni, affondare l’acceleratore ?
    Forse finalmente ci libereremo di Berlusconi, difficilmente dei berlusones e della loro misera furbettosità antiStato antiregole tutta italiota, tutta assistita da un esercito di azzeccagarbugli che abusano del nobile termine di cittadini consumatori. (Salvo quando arriva la telefonata notturna dal Pronto Soccorso…)
    [risponde Maurizio Caprino] Nessuna malcelata gioia: nell’articolo apparso sul giornale ho aperto una parentesi apposta per specificare che non sempre si vuol fare cassa.
    Piuttosto, è difficile giustificare un Comune che spende 700mila euro per acquistare Tutor per fare ciò che anche un normale Autovelox può fare e per giunta per installarne uno dove la legge non lo consente. Peraltro, alla testa di quel Comune c’è un signore che è anche presidente dell’Anci e che quindi avrebbe avuto tutte le possibilità per chiedere pubblicamente la modifica di quella legge. Standosene zitto, avallandone la violazione e usando il denaro pubblico in quel modo, ha lasciato il campo aperto a un bel po’ di sospetti e di certo non ha favorito un corretto dialogo col cittadino. Che poi, quando va bene, perde la fiducia nelle istituzioni. Quando va male, usa i comportamenti sbagliati delle istituzioni per coprire e giustificare i suoi.
    Insomma, se si continua così non se ne esce. Occorre uno scatto di tutti. E di certo il primo scatto dev’essere delle istituzioni, che bene o male hanno un ruolo che le obbliga a essere di esempio.

  • Stefano Guarnieri |

    Concordo con te Maurizio sul viale Etruria e che le cose dovrebbro essere fatte meglio dalla pubblica amministrazione e con più attenzione come in molti altri casi. Occorre maggiore sensibilità al problema da tutte e due le parti, amministrazione e cittadino.

  • Stefano Guarnieri |

    Questa battaglia contro gli autovelox mi pare assurda e degna di un paese borbonico dove gli azzeccagarbugli sono sempre pronti. In città si deve andare piano. Ogni anno a Firenze muoiono 22 persone (solo nel comune) 300 in Toscana e molte di queste morti sono dovute a abuso di alcol e velocità. Vogliamo cercare di tutelare il diritto alla vita di cammina o guida sulle nostre strade invece che tutelare solo i diritti di chi la legge la infrange. La conseguenza dei comportamenti sbagliati alla guida è devastante. Finchè non accade a qualcuno vicino non c’è consapevolezza.
    W gli autovelox, W i tutor e W gli alcoltest … per il diritto alla vita dei nostri giovani. Stefano Gurnieri
    [risponde Maurizio Caprino] Il fatto è che su viale Etruria un modo più efficace per far andare piano la gente è rendere ben visibile l’apparecchio. Altrove, ribadisco, sono favorevole ai controlli nascosti. Qualcuno dovrà spiegare perché a viale Etruria si è scelto di nasconderlo. Ed è per queste incongruenze (che in non pochi casi non sono disinteressate) che vincono i demagoghi che poi varano leggi restrittive sui controlli. Tutto qui.

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