Ma come si permettono i vigili urbani di multare quei buoni samaritani degli automobilisti che parcheggiano la loro Smart in senso perpendicolare al marciapiedi, risparmiando tanto spazio in lunghezza che serve per tutte le altre vetture? Lo pensano molti smartisti baresi, rimasti impuniti per anni e da qualche mese "proditoriamente" multati. E Mario Ferorelli, il presidente della Circoscrizione più centrale del Comune di Bari, si è fatto interprete di questo pensiero, organizzando un raduno di Smart per mostrare alle autorità e alla cittadinanza tutta le virtù salvaspazio di questa miracolosa vetturetta. Volontà di far presa sull'elettorato (nella Bari-bene che abita in centro molti sono smartisti, seguendo il fenomeno del parcheggia-appena-possibile-anche-se-è-vietato che ha fatto dell'Italia il Paese che ha salvato il marchio dal fallimento) o allergia personale alle regole (chi lo conosce fin da ragazzino ci giura)? Non ve lo so dire. Piuttosto, è bene spiegare perché è giusto multare i tanti smartisti dal parcheggio troppo facile.
Certo, c'è il Codice della strada che, salvo diverse disposizioni date dalla segnaletica, impone di parcheggiare parallelamente al senso di marcia. Ma per molti è la tipica disposizione idiota e rigida, partorita da ottusi burocrati. Non è così.
Se il Codice prescrive questo, ci sono dei buoni motivi. Fondamentalmente il fatto che una Smart parcheggiata in perpendicolare, pur con tutta la buona volontà, sporge dal resto della fila delle auto ferme: è lunga 2,70 metri, mentre la larghezza degli stalli e degli altri veicoli normalmente non supera i due metri. Questa inevitabile sporgenza dà fastidio a chi deve fare manovra per parcheggiare vicino a una Smart e può ostruire il passaggio per motociclisti, ciclisti e pedoni. Senza contare i problemi di visibilità. Capito?