Non illudetevi di farla franca col solito trucchetto del medicinale a base di alcol. Anzi, controllate bene la composizione dei farmaci che prendete di solito: potrebbero condannarvi per guida in stato di ebbrezza anche se avete preso solo quelli, senza aver bevuto. La notizia citata l'altro giorno da "La Repubblica" su quel signore di Milano assolto dopo due anni di processo perché ha dimostrato di essere in cura con uno spray rischia di portarvi fuori strada. Infatti, non più tardi di due mesi fa (sentenza 38121 del 27 ottobre 2010) la quarta sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna per un guidatore trovato positivo all'alcol test anche riconoscendogli che la positività era dovuta alla terapia.
Non solo: i giudici non hanno ritenuto sufficiente il fatto che il medico, nel prescrivere quel farmaco, non avesse espressamente messo in guardia il paziente circa le conseguenze per la guida. Infatti, la Cassazione ha affermato che basta leggere la composizione del medicinale sul suo foglietto illustrativo per capire che l'alcol in esso contenuto può causare ebbrezza.
Giuridicamente, come al solito, si discuterà molto su questa sentenza. Ma tecnicamente la trovo ineccepibile: va punito chi ha in corpo dell'alcol che ne rallenta i riflessi, a prescindere da come e perché questo alcol è stato ingerito. Perché gli incidenti accadono "a prescindere". E, se vogliamo dirla tutta, anche giuridicamente mi pare ci sia poco da fare: nemmeno l'articolo 186 del Codice della strada fa distinzioni su modalità e scopi dell'ingestione dell'alcol.