Ci hanno messo una pezza: la riforma del Codice aveva causato l'impossibilità di tornare a casa quando si viene colti a circolare con revisione scaduta, ma il 12 novembre la direzione generale della Motorizzazione ha scritto alla Stradale (nota prot. n. 0090916) per interpretare la nuova norma in modo "soft". Sostanzialmente, si conferma la prassi precedente, secondo cui nel verbale dell'infrazione si autorizza il rientro in un luogo indicato dal trasgressore al più presto e per la strada più breve possibile.
L'interpretazione ha dovuto tenere conto della ratio della novità prevista della riforma, che era quella di semplificare la vita ai trasgressori (e più ancora alle officine private, che erano tagliate fuori dal business dei controlli sui veicoli con revisione scaduta): prima la carta di circolazione veniva ritirata e trasmessa alla Motorizzazione, dove quindi occorreva prendersi la briga di recuperarla facendo revisionare il veicolo. E non di rado accadeva che, nel passaggio tra un ufficio e l'altro, qualche carta si perdesse. Ecco perché con la riforma si era pensato quantomeno di far tenere il documento al comando da cui dipende la pattuglia che ha accertato l'infrazione. Ma poi l'Arma dei carabinieri si è opposta e così si è arrivati alla soluzione attuale: lasciare il libretto in mano al trasgressore, annotandovi però la sospensione dalla circolazione seduta stante. Questo impediva appunto il rientro a casa, rendendo tutto più difficile al trasgressore.
Tuttavia, è ancora presto perché le forze dell'ordine applichino la novità: la nota della Motorizzazione, oltre a non essere da loro conosciuta, non ha alcun valore vincolante per loro. Si dovrà attendere una circolare della Stradale, che ha il potere per dare indicazioni alle forze dell'ordine. Che nel frattempo lasciano andare i trasgressori usando un espediente: acquisendo una loro dichiarazione secondo la quale si stanno recando alla prima officina disponibile a far effettuare la revisione.
P.S.: tutto questo continua a non valere in caso di circolazione in autostrada, perché qui è da sempre previsto il fermo amministrativo del veicolo e la riforma non ha cambiato nulla.