"Investire sulle nuove generazioni è importantissimo, ma che facciamo con gli adulti di oggi? Li condanniamo a morire sulla strada?". Questo si è chiesto l'altro giorno Claudio Cangialosi su SicurAUTO (http://www.sicurauto.it/blog/news/incidenti-stradali-e-tutta-colpa-dei-giovani-i-dati-dicono-di-no.html) commentando i dati Istat sugli incidenti nel 2009. Il ragionamento è: perché battere tanto sull'indisciplina e la temerarietà dei giovani, quando oltre il 70% dei morti ha più di trent'anni? Si può rispondere in tanti modi. Per esempio, si può far notare che sopra i 30 anni si è più esposti al rischio, perché si lavora e ci si deve spostare di più o perché si va in pensione e si diventa pedoni indifesi e pure lenti ad attraversare. La verità non la conosceremo mai: mancano statistiche correlate alle percorrenze medie coperte e agli altri fattori di rischio variabili con l'età. Quindi abbiamo tutti ragione e tutti torto allo stesso tempo.
Chi ha fatto da dieci anni una scelta di campo precisa è la Polizia stradale: visto che gli adulti sono nati quando l'educazione stradale non esisteva e la loro ignoranza viene in parte compensata dalla maturità, meglio investire sui giovani. Ci sarà il duplice beneficio di avere ragazzi più consapevoli oggi e adulti più preparati domani. Così nacque il progetto Icaro (http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/01/riparte-icaro-la-stradale-sale-in-cattedra-con-laiuto-degli-psicologi.html#tp), che l'altro ieri ha celebrato i suoi dieci anni premiando le scolaresche migliori (Scarica COMUNICATO PREMIAZIONE ICARO 10 integrato
e questi sono alcuni lavori dei vincitori
http://video.netesi.it/istitutotorino.mov
http://video.netesi.it/LibroIcaro.mov
http://video.netesi.it/3classificato.mov
http://video.netesi.it/Educazione stradale.mov
http://video.netesi.it/2classificato.mov
http://video.netesi.it/1classificato.mov).
La notizia più importante è che per l'anno prossimo l'iniziativa arriverà per la prima volta nelle scuole materne, coinvolgendo i bambini dai tre ai cinque anni. A giudicare dall'entusiasmo, dalla perspicacia e dalla capacità di apprendere che hanno i nostri figli già a quell'età, mi sembra un buon sistema per incanalarla. Credo pure che ci siano buone possibilità di riuscita: ci sono la professionalità dei docenti di Psicologia 2 de La Sapienza e il loro collaudato affiatamento con gli uomini della Stradale ormai abituati ad andare nelle scuole e ben auto-motivati a farlo. Come sempre, l'unico limite mi sembra il raggio di azione dell'iniziativa: possono dedicarvisi poche persone. Per non sguarnire ulteriormente gli organici della Stradale, ma anche perché un allargamento potrebbe andare a scapito della qualità.