La notizia, nella sua tragicità, è talmente banale che mi sono chiesto se darla anch'io. Mi riferisco alla madre che ieri mattina presso Lanciano (Chieti) ha ucciso il suo bimbo di quattro mesi. Non per quei raptus che poi spesso finiscono a "Porta a Porta", sulla orme di Annamaria Franzoni. Ma per la ben più diffusa ignoranza su come si usano i seggiolini auto per bambini (quando li si usa, cioè tendenzialmente solo nel primo anni di vita o poco più, mentre legge e scienza imporrebbero di proseguire fino ai 12 anni o a quando il bimbo raggiunge il metro e mezzo di altezza). Questa mamma teneva il seggiolino col bimbo sul sedile anteriore senza aver disattivato l'airbag passeggero. Ora avrà capito, ma per lei è troppo tardi. La sua esperienza deve servire alle altre migliaia di mamme che amano i loro figli ma non al punto da perdere un'ora per informarsi su come trasportarli in sicurezza (ma che magari perdono intere giornate per trovare un vestitino di quello stilista lì o una fodera di quel preciso colore per il passeggino).
Sono tante, come temo che emergerà mercoledì prossimo alla presentazione della prossima edizione di Bimbisicuramente (iniziativa di Fiat e dei suoi concessionari, col patrocinio del ministero della Gioventù). E sono le stesse mamme che, quando qualche samaritano fa loro notare che stanno mettendo a rischio il loro bimbo, nel migliore dei casi lo guardano storto. No, i bambini hanno diritto a genitori migliori.