La Salerno-Reggio segna il passo e l’assistenza all’esodo è stata tagliata. Parola dell’Anas

I numeri possono fare brutti scherzi. Stavolta tocca all'Anas, impegnata a snocciolare cifre da cui emerga che gli esodi estivi non causano poi tutti quei problemi che sono stampati nell'immaginario collettivo. Una strategia adottata negli ultimi anni un po' da tutti i grandi gestori italiani di strade e che – per carità – ha pure un fondo di verità: grazie anche alla Protezione civile e a Viabilità Italia, l'organizzazione è molto migliorata, tanto da minimizzare i disagi arrecati da una rete stradale sempre al limite del collasso.

Solo che, se andiamo a confrontare le cifre nel tempo, qualcosa non torna o delude. Sulla Salerno-Reggio Calabria, al centro delle attenzioni dei comunicati Anas, i chilometri completati nel giro dell'ultimo anno sono stati appena tre (191 nel comunicato del 7 settembre 2009 e 194 in quello del 1° luglio scorso, con previsione di ultimarne altri 25 entro fine anno). Se ne deduce che i cantieri aperti sono più o meno quelli dell'anno scorso e così – all'incirca – pure i potenziali disagi nel corso dell'esodo. Ebbene, a prestare assistenza ai turisti incolonnati, l'anno scorso venivano dichiarati 396 addetti Anas (compreso il personale del call center e della sala operativa), quest'anno solo 330 (ma non è chiaro se siano compresi pure medici, vigili del fuoco e volontari della Protezione civile e se siano solo operatori su strada). Non raffrontabili i numeri sulle postazioni di assistenza. servono quantomeno chiarimenti.

  • Giuseppe Scanni - Anas S.p.A. |

    Gentile signor Andrea105,
    è chiaro, da quanto lei scrive, che nel maggio scorso ha visto solo una parte dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, ovvero alcuni dei tratti in costruzione in Calabria sui quali, dovendo realizzare i lavori e al tempo stesso garantire la percorribilità da parte degli utenti, l’Anas è stata purtroppo costretta a deviare la circolazione su una sola carreggiata a doppio senso di marcia.
    Di qui i famosi birilli di cui lei parla, presenti in particolare nelle grandi aree di cantiere comprese tra Altilia Grimaldi e Falerna e tra Gioia Tauro e Scilla.
    Se lei, invece, avesse viaggiato lungo tutto il tracciato della A3, avrebbe potuto constatare che il 50 per cento dell’opera è stata già ultimata e che 210 nuovi km di autostrada sono già a disposizione degli utenti, con caratteristiche moderne ed elevatissimi standard di qualità e di sicurezza.
    Voglio comunque rassicurarla. Entro il 2013, progressivamente, anche tutti i tratti attualmente ad una sola corsia presenti in Calabria a causa dei cantieri, saranno eliminati. Già se lei fosse ritornato sulla Salerno-Reggio Calabria a metà luglio, avrebbe trovato altri 10 km nuovi di autostrada, tra Gioia Tauro e Palmi e al termine dei lavori anche negli altri tratti da lei citati vi sarà un’autostrada nuova, con carreggiate più ampie, con corsie di emergenza, senza curve pericolose o pendenze troppo elevate.
    Detto questo, comprendiamo i disagi per gli utenti legati alla non completà fruibilità della carreggiata autostradale, e anche per questo motivo durante l’esodo abbiamo messo in moto una macchina che prevede l’impiego di 330 addetti, 85 mezzi operativi, 20 presidi per gli interventi di assistenza agli utenti lungo il percorso, 9 nuclei di manutenzione lungo l’asse autostradale, in grado di intervenire in tempo reale, e 3 postazioni di Infopoint, ubicate nelle aree di servizio di Villa San Giovanni Est, Lamezia Est e Galdo-Lauria Est in direzione nord.
    Bisogna infine sottolineare che la A3 in Calabria attraversa un territorio morfologicamente complesso e in gran parte a rischio idrogeologico. Infatti non si possono non evidenziare le innumerevoli frane dell’ultimo inverno che hanno invaso più volte la sede autostradale ed in particolare i tratti tra Rogliano e Falerna, tra Falerna e Lamezia, tra Pizzo e Sant’Onofrio, nonchè i distacchi rocciosi verificatisi tra Scilla e Santa Trada. Eventi certamente non legati ai lavori di ricostruzione dell’A3 e che vedono i tecnici Anas impegnati costantemente alla difesa della sede autostradale. Tali eventi, inoltre, rientrano nel più ampio dissesto idrogeologico della Regione Calabria, che ha portato alla dichiarazione di stato di calamità. Una parte dei birilli che lei ha visto sono stati installati dai tecnici Anas proprio a causa di tali eventi.
    Peraltro il tratto autostradale calabro è stato monitorato costantemente dall’Anas e proprio tra maggio e luglio si è dato corso ad un’ampia attività manutentiva che, in pochi mesi, ha consentito di rimuovere tutti i restringimenti per favorire la circolazione prima dell’esodo estivo .
    Giuseppe Scanni
    Direttore Relazioni Esterne
    e Rapporti istituzionali Anas SpA

  • cantoniere ANAS |

    Caro Andrea105, in effetti anche noi ci stanchiamo dei “birilli” in autostrada e nei cantieri ma lavoriamo per evitare proprio i disagi in punti, come nei cantieri, dove le difficoltà legate alla presenza di numerose vetture e autocarri impediscono una normale circolazione (es: nei doppi sensi di circolazione). Per questo motivo siamo sempre presenti “h24” in tutta l’autostrada. Ma fra qualche anno, se le previsioni saranno rispettate soprattutto dalle imprese appaltatrici, i disagi diminuiranno fortemente e vedremo una nuova autostrada che, ad oggi, é ancora un po’ difficile da apprezzare “a colpo d’occhio” ma che si sta facendo “spazio” a gomitate fra problemi di: cantiere, esodi, neve, incidenti e soprattutto di buona volonta da parte di: maestranze, imprese e funzionari. Noi ce la mettiamo tutta e speriamo di vederla completata entro qualche anno. Saremo un giorno contenti di fare il giro di ispezione lungo il ns. nucleo di manutenzione di appartenenza senza intravedere alcun “birillo” che non sia riferibile ancora a lavori di ammodernamento ma soltanto a manutenzioni ordinarie, magari effettuate (come una volta) con le nostre mani e con i nostri mezzi meccanici e d’opera. Siamo pronti, dunque, a questa nuova sfida ma dobbiamo attendere ancora un pò. Abbiamo tanto coraggio e tanta tenacia: ogni giorno che saliamo nel ns. promiscuo o nelle ns. simpaticissime panda di colore arancione (i primi con non meno di 500.000Km percorsi…) e affidiamo sempre la ns. sicurezza e quella dell’utenza alla sapienza degli uomini che ci coordinano e, per chi crede, anche alla protezione dei Santi. Ma, ricordate, che tutti facciamo parte del “sistema viario”: cantonieri ANAS, autotrasportatori, vacanzieri, lavoratori, studenti, ecc.. Per cui il servizio pubblico che garantiamo, e la buona volontà di ciascuno di noi, devono servire non solo a dare garanzie per la sicurezza di tutti ma anche a togliere i “birilli” che tanto infastidiscono il caro Andrea105 (ma non preoccuparti! al massimo quando ci passi sopra sentirai un piccolo colpo sotto il carterino dell’avantreno e al massimo una macchietta rossa sulla vernice di facile asportazione senza danni…ma alla fine sarai consapevole che anch’essi hanno contribuito a renderti più sicuro quando viaggi lungo la ns. autostrada senza pedaggio!). Ciao.
    [risponde Maurizio Caprino] Bentornato! Speravo che ci saremmo visti sabato, giornata di cui devo a tutti i lettori un resoconto (appena i fatti di Melfi, che sto seguendo per competenza territoriale, me lo consentiranno). Condivido, ma è evidente che ad Andrea105 i birilli non danno fastidio in quanto gli rovinano la carrozzeria: il problema – insolubile, lo so – sono i tempi di percorrenza.

  • andrea105 |

    per il cantoniere ANAS che scrive “dal governo e dall’utenza non riceviamo nemmeno un euro per pedaggi con la previsione che questa benedetta Autostrada, una volta finita, andrà in mano ai privati”.
    per introdurre il pedaggio su un tratto autostradale occorre che a) esista un percorso alternativo “gratuito”, cioè un’altra strada idonea; b) che il percorso possa definirsi “autostrada”;
    la A/3 che ho visto io nel maggio scorso (in direzione SUD da Sibari a Villa San Giovanni) NON può considerarsi “autostrada”, specie per i lunghi tratti con una sola corsia, delimitata da birilli (non ricordo i tratti precisi, sicuramente prima di Villa San Giovanni)
    [risponde Maurizio Caprino] Un momento:
    a) esistono alternative “idonee” alla Milano-Bologna, dove il pedaggio si è sempre pagato? Semplicemente, esiste la Via Emilia, che non è affatto idonea. Al confronto, meglio le SS 18, 19 e 106, alternative alla A3;
    b) la Milano-Torino (anch’essa a pedaggio sempre) prima delle Olimpiadi invernali del 2006 (e nemmeno adesso è completa) era paragonabile a un’autostrada?
    In ogni caso, il punto è un altro: non è da escludere il rischio che lo Stato rifaccia un’autostrada a spese di tutti noi e poi la dia in (gentile) concessione a qualcuno che incasserà il pedaggio in cambio della sola manutenzione.

  • cantoniere ANAS |

    Infatti la visibilità ce l’abbiamo nell’Organ House che ANAS ha istituito da diversi anni (integrato da uno specifico supplemento “Sa-RC News” dedicato a noi dell’A/3) e poi, quotidianamente, sui giornali italiani che ci citano quando, ad esempio, accade un incidente e interveniamo con la consueta tempestività che ci contraddistingue da sempre. Abbiamo precise responsabilità che non vengono sottratte mai alla sensibilita di ciascuno di noi (DPR 1126/81, che vi invito a leggere con ogni obiettività). Quindi, cara Sig.ra Diana, per noi parlano i giornali e il ns. giornale aziendale. Ci basta questo per garantire la visibilità di ciascun dei ns. lavoratoti. Ben vengano i blog ed altre forme di moderne Agorà.

  • diana |

    invio i miei auguri di buona inchiesta al dott. Caprino (bisogna forse chiamare il WWF a supporto, trattandosi di uno dei pochi giornalisti superstiti che non si limitano ai copia-incolla di agenzia)!
    Al sig. Cantoniere: in quali altri blog avreste avuto la medesima visibilità, e soprattutto riscontro agli interventi? Auguro anche a Lei di trascorrere, per quanto possibile, una giornata lavorativa non troppo dura. Purtroppo, con tutte le cose buone che ci sono nelle nostre regioni del sud il viaggio in aereo limita troppo il trasporto di “generi di conforto” 😉
    [risponde Maurizio Caprino] Grazie! Comunque, abitando a Bari, questa è una delle poche volte in cui non devo prendere l’aereo.

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