La Legacy cerca di farsi largo in tutti i modi nel solito traffico impazzito della Milano di venerdì pomeriggio, in cui tentano di evadere. E la strada è una di quelle più trafficate e a rischio: viale Corsica, la direttrice che va dritta all'aeroporto di Linate. È a rischio sia perché molti che la percorrono in quel giorno e a quell'ora temono di perdere l'aereo sia perché è la stessa strada maledetta in cui le due corsie centrali riservate sono separate da quelle normali da un mini-rialzo scavalcabilissimo. E scavalcato due anni fa dalla Cayenne del baldo svizzero che così fece scontrare un bus e un tram, uccidendo una donna.
Un incidente che non ha insegnato nulla all'autista di quella Legacy, che zigzaga nervoso tra le due corsie riservate (quindi una la fa contromano, sbandicchiando qua e là per la presenza delle rotaie del tram) e quella aperta al traffico normale verso il centro città. Dico che è un autista e non un comune automobilista perché vedo che quella è una Legacy "ministeriale", blindata, in dotazione agli uffici giudiziari. E in effetti quella strada è a rischio pure perché frequentatissima da cortei di scorta, non solo perché porta i vip all'aeroporto ma anche perché c'è Palazzo di giustizia lungo di essa. Eppure che ti fa quell'autista? Nonostante si muova come se stesse scortando qualcuno, non usa alcuna sirena né mette il lampeggiante mobile sul tetto. Non si capisce come pretenda che lo facciano passare.
Tanto più che cinque minuti dopo il guidatore di una classica Passat aziendale non realizza di dover farsi da parte nemmeno di fronte alle urla e ai gesti di due carabinieri motociclisti impegnati a scortare due Thesis con tanto di sirene e lampeggianti accesissimi.
In questo delirio da venerdì pomeriggio milanese, salvo solo la vigilessa in servizio all'incrocio con piazza Cinque Giornate: si preoccupava persino di vedere se chi era fermo al semaforo allacciasse le cinture e, quando sono arrivati i carabinieri e le Thesis, è intervenuta subito a spianare loro la strada, multando poi il guidatore della Passat. Insomma, una rara dimostrazione del fatto che il Codice della strada esiste ancora.