Crash test/2 – I seggiolini per bimbi sono deboli proprio dove non c’è l’airbag

In Italia, per sapere qualcosa su come si comportano i vari modelli di seggiolini per bimbi, bisogna solo essere soci di Altroconsumo: quest'associazione di consumatori è l'unico soggetto nazionale a condurre test e a divulgarne (ma solo ai soci, appunto) i risultati. Altrimenti occorre scartabellare sul web tra i test dell'Adac, ma sono in tedesco; qualcosa in italiano lo fa il Tcs (Touring Club svizzero), ma l'edizione completa esce solo in cartaceo, in Svizzera.

Dunque, basiamoci su Altroconsumo, che ha da poco condotto un'altra tornata di test. Ce ne riferisce Paoblog (http://paoblog.wordpress.com/2010/06/01/test-sui-seggiolini%c2%a0auto/).

Il dato che vorrei farvi notare, a parte le carenze dell'industria nazionale, è che il fronte su cui un po' tutti (che più e chi meno) devono migliorare è ancora la protezione dagli urti laterali. Ed è fondamentale che lo facciano, perché paradossalmente i posti posteriori (cioè quelli dove è bene che siano montati i seggiolini ed è più frequente che stiano) non hanno quasi mai l'airbag laterale. Anche modelli di auto dichiaratamente rivolti alle famiglie spesso non li prevedono nemmeno come optional.

Certo, ciò è dovuto al fatto che servono di più gli airbag a tendina per la testa (che coprono contemporaneamente sia i posti anteriori sia quelli posteriori) e alla scarsa percentuale di utilizzo dei sedili dietro. Ma forse l'utilità degli airbag laterali sale quando ci sono i bambini, cosa che – tanto per cambiare – gli adulti non considerano.