Come al solito, le fanfare della comunicazione (pubblicitaria o giornalistica che sia) hanno suonato a festa quando Renato Brunetta ha avviato la posta elettronica certificata (Pec) per i cittadini. Oggi sul Sole-24 Ore del Lunedì scopriamo invece che di fatto è ancora impossibile ottenere certificati tramite questo comodo (quando finalmente funzionerà) mezzo informatico. Ma non è finita qui: sapete che, se attivate la Pec, date alla Pubblica amministrazione mano libera per inviarvi anche le multe? E sapete che non potete nemmeno difendervi dicendo che non avete letto la mail?
Se non ci credete, date un'occhiata al punto 4 del modulo di adesione che fanno firmare ai cittadini che aderiscono all'iniziativa (https://www.postacertificata.gov.it/download/ModulodiAdesioneCittadino.pdf): vi leggerete che, attivando la Pec, date l'assenso a ricevere ogni atto proveniente dalla Pubblica amministrazione. Se ci pensate bene, scoprite che, dentro questa definizione scarna e vagamente rassicurante, ci sono le multe, gli avvisi di mora per il bollo eccetera. Ho la sensazione che, se questo dettaglio verrà adeguatamente pubblicizzato, il successo dell'iniziativa che vanta Brunetta andrà ad assottigliarsi. E potrebbe rivelarsi controproducente pure per l'Aci, che ha fatto da braccio operativo a Brunetta e si troverebbe per la seconda volta nella sua storia a essere additato come "nemico degli automobilisti" anziché come club a loro difesa: è successo già per decenni con la gestione del bollo auto.
Se poi andate al punto 9.8 delle condizioni generali (https://www.postacertificata.gov.it/download/CondizioniGeneralidelservizioPostaCertificat@Cittadino.pdf), scoprite che siete obbligati a cliccare sulla conferma di avvenuta ricezione ogniqualvolta l'ufficio pubblico che vi manda qualcosa ve lo chieda. Tutto ciò a prescindere dal fatto che abbiate letto o no il contenuto della mail (che potrebbe anche non aprirsi…).
E come la mettiamo coi problemi tecnici che nei mesi scorsi hanno fatto sì che caselle Pec attivate non abbiano ricevuto alcunché, salvo poi far scoprire al loro titolare che c'erano messaggi giacenti da mesi? In questi casi, i termini (per esempio, per pagare la multa o per presentare ricorso) decorrono oppure no? Su queste vicende hanno dubbi anche i giuristi, come ci riferisce Paoblog (http://paoblog.wordpress.com/2010/05/18/pec-rivoluzione-o%c2%a0agguato/).
Infine, sapete cosa c'è dietro la sbandierata gratuità del servizio? Il taglio di fondi utili per le piccole e medie imprese: l’articolo 16-bis del DL 185/2008 convertito dalla legge 2/2009, al comma 8 prevede che per gli oneri del comma 5 (cioè della Pec) "si provvede mediante l’utilizzo delle risorse finanziarie assegnate, ai sensi dell’art. 27 della legge 3/2003, al progetto “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” con decreto dei Ministri delle attività produttive e per l’innovazione e le tecnologie 15/6/2004, pubblicato nella G.U. 150 del 29/6/2004, non impegnate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto (29 gennaio 2009)".