Prove su strada/4 – “Quest’auto è Euro 5”, scrive il giornalista. “E ci mancherebbe”, ribatte chi ne sa un po’

Ma avete notato che si continuano a leggere articoli su nuovi modelli in cui si cita il fatto che sono Euro 5? "Non fare il criticone, è pur sempre una notizia", obietteranno in molti. E invece no: lo standard Euro 5 è obbligatorio dall'autunno scorso per tutte le vetture di nuova omologazione (cioè per tutti i modelli totalmente inediti, tipo la Giulietta, per capirci semplificando un po') e lo diverrà per tutti gli altri l'anno prossimo. Quindi i restyling e i riassortimenti di gamma di questi mesi, aldilà delle rinfrescate estetiche e del riposizionamento commerciale che spesso comportano, sono soprattutto l'occasione per allineare i motori all'Euro 5 e s'intensificheranno col passare dei mesi. Di conseguenza, chi oggi compra una Euro 4 porta a casa un fondo di magazzino o quasi.

Mi pare semplice e opportuno da ricordare a chi sta acquistando una vettura proprio in questi mesi di transizione. Eppure in giro non vedo molti consigli del genere. Forse per distrazione e affaticamento dei colleghi, forse perché le cartelle stampa sottolineano che il nuovo modello è "già" Euro 5 e ci sembra corretto riportarlo (ma gli uffici stampa fanno il loro mestiere, sta a noi tradurlo in informazione corretta per i lettori). O, più semplicemente, per ignoranza. O, più maliziosamente, perché la fine degli incentivi fa sì che i fondi di magazzino da smaltire siano consistenti, per cui non si vuol danneggiare costruttori e reti commerciali già in sofferenza acuta. Sta di fatto che il giornalismo non sta dando una bella prova nemmeno su questa partita, che invece sarebbe un'occasione ghiotta e a costo zero per ben impressionare i lettori.

D'altra parte, questo è solo un esempio. Ve lo dimostro citandovi i navigatori: perlopiù si dà atto della loro presenza di serie o tra gli optional, omettendo di dire che hanno più senso i navigatori portatili universali (costano meno e si possono utilizzare su più auto). Molti automobilisti lo hanno già capito da sé, facendo crollare il business dei costruttori sui navigatori integrati nella plancia.Ovviamente i costruttori lo sanno e hanno reagito. Alcuni venendo incontro ai clienti, con una predisposizione (come Punto Evo e Giulietta, per esempio) per gli apparecchi più comuni, che permette di usarli senza avere i brutti e pericolosi cavi penzolanti nell'abitacolo. Altri (marchi prestigiosi) alzando la posta,cioè abbinando al navigatore integrato la navigazione web, la tv e servizi personalizzati (consigli su itinerari, chiamate di soccorso georeferenziate,  telediagnostica eccetera).

  • annibale |

    Allora bisogna ricominciare e fare terra bruciata alle spalle basta con le finte chiusure al traffico delle città ma vere proibizioni della circolazione come nelle più civili città europee, utopia? forse ma se si controllano i dati delle case automobilistiche che effettuano le omologazioni sui valori euro 1-2-3-4-5-6…. lo fanno in laboratorio su banco prova e sfido chiunque a dimostrarmi che sbaglio acquistando l’auto e facendo le verifiche. Ergo è evidente che il detto “preso all’amo come un pesce” si riferisce all’umana specie che segue la parabola dei ciechi di Bruegel

  • Annibale |

    risponde Maurizio Caprino] Non è mica detto che le emissioni siano sempre direttamente proporzionali ai consumi. Per la CO2 sì (ma non è un gas inquinante, fa “solo” effetto serra), per gli ossidi di azoto è il contrario (aumentano con le combustioni magre)
    Ok ma allora la luce in fondo al tunnel non si vedrà mai le combustioni magre di un motore che percorra 50 Km con un litro sono sempre meno di quelle attuali e poi visto i carburanti alternativi GPL e Metano oltre all’alcool al Biodiesel perchè non predisporre l’auto con quell’unico carburante?? NO non và bene la benzina poi chi la compra?? Noi.Controlli un po la ricerca a che punto è ne vedra’ delle belle se scoprirà di chi sono i brevetti.
    Per me GPL fino a fondere il motore in un anno metto solo 50 euro di benzina e di Km ne faccio 20000 l’anno e devo tenere un serbatoio che non mi serve.
    [risponde Maurizio Caprino] Siamo proprio sicuri che il gas sia così amato dalla gente e detestato da petrolieri e case automobilistiche? Con gli incentivi degli ultimi anni, la domanda era salita e l’offerta di modelli pure. Adesso, senza incentivi, l’offerta resta lì, ma gli acquirenti latitano. E non è un mistero che, tra chi ha acquistato un’auto a gas negli ultimi anni, ci sia gente che le usa solo a benzina. Pigrizia? Indolenza? Ignoranza?

  • No name |

    Certo che il peso conta: la Xsara Break 1.9 Td pesava a vuoto 1220 kg, la Megane Sportour 1340 kg.
    Dubito che 120 chili di differenza, per di più in marcia autostradale a velocità costante, possano essere all’origine di una simile differenza.
    Per la cronaca: la Xsara era larga 1,69 e alta 1,42, la Megane è larga 1,80 e alta 1,47. Sezione frontale maggiore, ma con 15 anni di ricerca aerodinamica in più…

  • No name |

    Beh diciamola tutta, anche se impopolare per gli ecologisti: a mano a mano che sale il numero dell’Euro cresce pure il consumo.
    Parliamo di familiari tranquille: anni fa avevo una Citroen Xsara turbodiesel da 90 cavalli, il suo due litri era Euro0 e io, pur con un cambio a 5 marce, viaggiando a codice in autostrada ero sempre oltre i 20 km/l. Ricordo ancora un Milano-Nizza-Tolone con un finale da 24,5 km/l: mi fermai a metà strada a rifornire perché temevo di avere l’indicatore del carburante guasto!
    Ora guido una più o meno equivalente Renault Megane turbodiesel da 110 cavalli, con motore un litro e mezzo Euro5 e filtro antiparticolato, il cui cambio a 6 marce mi consente di viaggiare a 130 col motore a 2600 giri. Però più di 15,8 km/l non rimedio; per superare i 16 devo viaggiare con gli specchi ripiegati.
    Sarà anche vero che con le emissioni di questa auto posso curare il mal di gola, dato come sono puliti i gas di scarico, ma l’esito sui consumi è di un irreversibile aumento, almeno del 30-35%.
    [risponde Maurizio Caprino] E’ anche una questione di peso. Per esempio, quanti airbag aveva quella Xsara e quanti ne ha la Mégane?

  • Andrea Molinari |

    Tragicamente un’auto euro 4 (che consuma e inquina più o meno come un’euro 5) diventa fondo di magazzino, come un TV in bianco e nero. Il passaggio da dopo euro 3 compreso ormai riduce l’impatto delle emissioni delle autovetture bassissime sull’impronta globale. In più la gente adora auto inutili come i suv. stupidamente pesanti, inutilmente alte, con una superficie cretinamente ampia. Diventa difficile parlare di qualità dinamiche a questi interlocutori. E intanto le case riducono gli investimenti di ricerca dei telai, tanto con qualche chippetto si mette a posto ogni abbrobrio (come la classe A)

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