A che serve una catena di controlli imposta dalla legge se poi tutti quelli che devono vigilare si distraggono? Ed è plausibile che si siano distratti proprio tutti o c'è qualcosa sotto? Mi restano queste domande dopo aver scritto l'articolo che si può leggere oggi sul Sole-24 Ore Nord Ovest (distribuito in Piemonte, Val d'Aosta e Liguria) sul Tutor di corso Moncalieri a Torino. Un articolo nato dalla segnalazione di uno di voi, che mi ha chiesto come fosse possibile che il Comune di Torino avesse montato un Tutor in corso Moncalieri, che è classificabile solo come strada urbana di quartiere (non c'è lo spartitraffico) e quindi sulla quale la legge (la 168/02) non consente i controlli automatici. Ho girato la domanda al Comune (che ha voluto l'operazione), alla Prefettura (che l'ha autorizzata) e alla Polizia stradale (che ha fatto un sopralluogo per il prefetto): buio pesto. Alla mia obiezione sull'enorme contenzioso che rischia di aprirsi, al Comune hanno risposto più o meno così: "I trasgressori facciano pure ricorso, noi tiriamo avanti".
Incrollabile fede nelle proprie ragioni? Potrei anche pensarlo, se non fosse per un dettaglio: quel Tutor vigila su un tratto brevissimo di corso Moncalieri e questo dà l'idea che – nella migliore delle ipotesi – al Comune quando l'hanno scelto non sapessero bene che cosa stavano facendo.
Infatti il Tutor funziona bene in autostrada, dove le distanze tra un'uscita e l'altra rendono possibile il controllo di lunghi tratti, che è il punto di forza per un sistema come questo, in grado di controllare anche la velocità media. Per controllare poche centinaia di metri basta un apparecchio normale tipo autovelox, che peraltro costa meno. Qualcuno potrebbe farmi notare che però quando c'è traffico all'autovelox sfuggono non poche infrazioni, perché chi sta su una corsia di sorpasso è coperto da chi marcia alla sua destra. In Tutor, invece, esegue misure dedicate corsia per corsia e ha telecamere messe in alto, che possono riprendere tutti i veicoli o quasi. Peccato però che il Comune abbia scritto che il Tutor serviva soprattutto per controllare il traffico portato dalle discoteche. Che, come sappiamo, non stanno aperte nelle ore di maggior traffico.