L'appello del ministro Matteoli al Senato pare funzionare: a sei giorni dal pressante invito a fare presto col Ddl sicurezza stradale, i senatori hanno trovato l'accordo per chiudere i lavori nelle commissioni e andare in Aula il 4 maggio. Dunque, a metà mese si dovrebbe chiudere, per poi ripassare alla Camera, sperando che i deputati digeriscano senza batter ciglio le tante modifiche apportate dai senatori. La settimana scorsa erano emerse alcune gelosie, forse strumentali: in ballo non c'è tanto una questione di prerogative dei due rami del Parlamento, ma di lobby (ovviamente ogni parlamentare vuole poter dire la sua, altrimenti i lobbisti lo ritengono di scarso peso e non lo riveriscono più) e di interesse a ritardare per togliere dal testo del Ddl qualche passaggio sgradito (come quello che toglie ai Comuni un bel po' di soldi delle multe).
Tra le cose emerse la settimana scorsa durante l'accelerazione dei lavori in commissione, un po' di spazio sulla stampa ha avuto la possibile riduzione dei tempi di notifica delle multe da 150 a 90 giorni (o 60, in certi casi). Sacrosanta, ma temo ci possa essere un trucco.
Infatti, i 90 giorni c'erano già e nell'89 furono portati a 150 perché le forze dell'ordine non riuscivano a stare dietro alle notifiche senza togliere tutti gli agenti dalla strada. Oggi si fanno tante multe in più, ma ci sono anche sistemi di ricerca automatica delle generalità del proprietario cui notificare il verbale. Vi siete però chiesti come faranno molti Comuni, che questi sistemi non possono permetterseli? Credo che si affideranno sempre più ai servigi dei privati specializzati. Che quindi lieviteranno di prezzo. tanto, paga il trasgressore: l'articolo 201 del Codice della strada pone a suo carico tutte le spese di notifica, senza fissare alcun limite. Non sarebbe il caso, invece, di introdurre la possibilità di imporre un tetto con decreto ministeriale, facilmente aggiornabile in base all'evoluzione reale dei costi?