Non vorrei essere nei panni di una persona che ha bevuto un po' di vino e viene fermata. Qualora l'alcol-test desse esito positivo, le sanzioni sono pesanti (l'ebbrezza alla guida è reato penale) e ci si deve sottoporre a visite per dimostrare che non si è etilisti cronici. Il guaio è che forse ci si può cadere dentro ingiustamente: ieri sono arrivati i risultati della prova effettuata venerdì 19 ad Arcugnano (Vicenza) sotto i miei occhi ed è confermato che i risultati forniti dall'etilometro a volte non coincidono con quelli dell'analisi del sangue (che teoricamente dovrebbero essere i più aderenti alla realtà (l'effetto "invalidante sulla guida lo provoca l'alcol presente nel sangue). La tabella (Scarica MODULO ALCOL-TEST ARCUGNANO con prova) mostra che oltretutto non c'è nemmeno univocità in queste differenze: non sempre il tasso misurato nell'aria è superiore a quello del sangue e viceversa. L'unica certezza che appare esserci è la conferma che i riflessi si appannano – anche se non drammaticamente – anche bevendo poco, per cui se si guida è bene tenersi del tutto lontani dall'alcol. Ma anche su questo punto occorre cautela. Il fatto è che i test di Arcugnano non sono stati condotti con quelle modalità assolutamente rigorose che sarebbero richieste per ritenerli inattaccabili.
Infatti, non c'è stato un rigido controllo su cosa e quanto hanno bevuto i volontari che si sono sottoposti alle misurazioni né è stato possibile garantire che tutti rispettassero rigorosamente la sequenza delle operazioni previste. In generale, poi, non si è bevuto molto, come dimostrano i tassi rilevati: sarebbe interessante capire che cosa succede per concentrazioni di alcol superiori, sulle quali in teoria ci si aspettano divaricazioni ancora superiori.
Il fatto che i volontari siano stati scelti "sul campo", poi, ha impedito di prepararli a dovere, quindi qualcuno può aver avuto più difficoltà di altri a usare il riflessometro con cui sono stati misurati i tempi di reazione. Ciò accresce il margine di alea che già normalmente è presente in un test sui riflessi, margine che poi un decennio fa ha sconsigliato alla Polizia stradale di proseguire con le sperimentazioni sul riflessometro.
Tutto da buttare, allora? Assolutamente no, tanto che ho già dato la mia disponibilità per un ulteriore test, più rigoroso, che si sta organizzando per i prossimi mesi. In particolare, se anche questa prova confermasse le discordanze etilometro-prelievo, ci sarà da chiedersi seriamente che cosa fare a livello normativo e scientifico. Tanto più ora che l'articolo 186 del Codice della strada prevede sanzioni differenziate per fascia di violazione (tasso compreso tra 0,51 grammi/litro e 0,8, tasso tra 0,81 e 1,5 e oltre 1,5), moltiplicando le possibili controversie sui risultati (fino al 2007 l'unica soglia era 0,5, quella tra "sobrietà" ed "ebbrezza", senza ulteriori distinzioni).
Quanto al riflessometro, credo abbia un buon valore preventivo e ho apprezzato il volante che lo incorpora, presentato proprio ad Arcugnano: ognuno può farsi un auto-test prima di mettere in moto. Un test che vale per tutto, sia che si tema per l'alcol bevuto sia per la semplice stanchezza. Il riflessometro non si può invece usare per multare gli ebbri o i drogati, perché dice solo che non si è idonei a guidare ma non stabilisce qual è la causa; al massimo può essere usato per comminare le molto più leggere multe per inidoneità temporanea alla guida.