Aiuto, chiamate un geometra! C’è da piazzare l’autovelox

La geometria è una scienza esatta. Almeno così ho sempre pensato: bastano pochi attrezzi, un po' di esperienza e si riesce a piazzare qualsiasi cosa (da un palo a un ponte) al posto giusto. E invece a Cerreto Guidi (Firenze) e Castel Morrone (Caserta) no: hanno piazzato autovelox dove, per legge, non potevano. Risultato: ricorsi e annullamenti delle multe, dopo aver procurato al giudice di pace un extra-lavoro evitabilissimo. Che cos'è accaduto?


A Cerreto l'autovelox lo hanno semplicemente messo troppo vicino al cartello che lo presegnalava (http://www.ermesconsumer.it/dalle_associazioni/pagina752.html): 70 metri, quando avrebbero dovuto essere almeno 80, la distanza minima prevista dall'artcolo 79, comma 3 del Regolamento di esecuzione del Codice della strada per l'avvistabilità dei segnali di prescrizione, cui rimanda la direttiva Maroni del 14 agosto sui controlli di velocità. Senza contare che questo è il minimo assoluto, quello previsto in città: sulle strade extraurbane (come temo sia quella del "misfatto") si sale a 150 metri e su autostrade ed extraurbane principali a 250. Si può discutere sul fatto che magari l'infrazione risaliva a prima del 14 agosto 2009: prima l'unica disposizione sulla materia era il Dm Trasporti-Interno del 15 agosto 2007, che si limitava a prescrivere una distanza "adeguata". Ma ci vuole tanto a capire che 70 metri sono comunque troppo pochi? Ci vuole tanto a far tacere i soliti malpensanti sul fatto che i Comuni vogliono solo far cassa? Ci vuole tanto a misurare correttamente una distanza? E, se proprio la conformazione dei luoghi avesse reso problematico piazzare segnale e apparecchio a 80 o 150 metri esatti, non si sarebbe potuto spostare l'uno o l'altro aumentando la distanza (accettando magari di fare qualche multa in meno).

A Castel Morrone, invece, i vigili si sono piazzati su una strada al confine del loro territorio comunale, senza accorgersi di averlo oltrepassato. Un solerte multato ha portato le mappe catastali al giudice di pace, che non ha potuto che annullare tutto. Mi piace pensare che i vigili abbiano solo sbagliato e non "voluto sbagliare" perché qualcuno aveva ordinato loro di fare più multe.

  • ENRICO |

    Credo che, anche a questo Comune del Crotonese, si possa concedere almeno il beneficio del dubbio, per le medesime motivazioni già espresse nel precedente post ed in particolare credo che nei verbali di accertamento probabilmente sia stata indicata la località ove erano effettivamente installati i dispositivi, località che sarebbe poi risultato relativamente semplice riscontrare essere di fatto differente da quella decretata dal Prefetto competente con tutte le ovvie conseguenze del caso. Purtroppo molto più spesso di quanto si possa immaginare, nella P.A. la mano destra non sa quello che fa la sinistra e questi sono poi i risultati.
    Del resto sappiamo che non soltanto i funzionari comunali in passato sono risultati appunto negligenti o frettolosi in proposito, basti pensare a vari decreti prefettizi che ricomprendevano strade situate in centro abitato che avrebbero dovuto invece essere escluse dall’applicazione della legge n. 168/2002 e che hanno determinato un’ingiusta sanzione per migliaia e miglia di utenti della strada.
    [risponde Maurizio Caprino] Il beneficio del dubbio si può concedere, ma a questo punto non so che cosa sarebbe peggio: saremmo di fronte a una colpa tanto grave da far dubitare seriamente delle capacità di chi dovrebbe garantirci sicurezza sulle strade. Quasi quasi li preferirei corrotti ma almeno capaci.

  • ENRICO |

    Nell’articolo di cui trattasi, vengono portati due esempi di cattiva gestione e/o negligenza, errori probabilmente non certamente voluti, tenuto conto che hanno determinato l’annullamento delle contravvenzioni ivi rilevate e che potrebbero aprire la strada ad altri centinaia di migliaia di ricorsi. In proposito, potrei citare decine di episodi analoghi accaduti in questi anni, dovuti anch’essi a negligenza o frettolosità ma non credo però di poterne portare nemmeno uno che abbia carattere doloso. Certo, la colpa è assimilabile al dolo per quanto attiene le conseguenze dell’azione compiuta, ma personalmente ritengo che siano due comportamenti che, almeno per quanto riguarda il profilo etico-morale, debbano essere “sanzionati” diversamente. Alcuni anni fa il Comune di S. Giorgio di Lomellina (PV) arrivò ad installare un “AUTOVELOX” in postazione fissa, dopo specifico sopralluogo e conseguenti indicazioni da parte dell’Arch. dello stesso Comune, quale Responsabile dell’Ufficio Tecnico, su di un terreno privato, di proprietà per giunta del capogruppo dell’opposizione che ne chiese ed ottenne successivamente la rimozione. Come se ciò non bastasse, venne anche sbagliata la chilometrica, in quanto l’Egr. Arch. non tenne conto del fatto che la progressiva, causa la realizzazione di una rotonda, era ormai da tempo cambiata. Per quanto attiene le rilevazioni mobili, cito invece quale esempio il Comune di Pioltello (MI), ove verso la fine degli anni ottanta accadde un episodio analogo a quello di Castel Morrone, con l’aggravante però che in quel caso la Polizia Locale, allora Polizia Municipale, incolpò dell’errore che aveva cagionato molti ricorsi, lamentele e problematiche di varia natura, proprio la società che aveva noleggiato l’autovelox che era stato utilizzato per quei controlli, decidendo di conseguenza, quale giusta punizione per aver quantomeno concorso a commettere quell’errore, di non avvalersi più di questa per le suddette attività. Preciso che ovviamente l’installazione di detto strumento era avvenuta da parte di un tecnico della ditta ma in seguito alle disposizioni impartire direttamente sul posto dall’Agente di polizia preposto che ha contestualmente supervisionato dette operazioni.
    Ebbene, credo che questi due esempi siano significativi quanto quelli portati da Lei Sig. Caprino, anzi forse aiutano meglio comprendere come spesso le negligenze e gli errori commessi da altri cagionano danno a chi non ha alcuna responsabilità in proposito, ovvero ha semmai una responsabilità residuale.
    [risponde Maurizio Caprino] Posso aggiungere che nel Crotonese due anni fa la Polizia Stradale ha dovuto sequestrare due apparecchi messi in località diversa da quella dichiarata al prefetto per farsi autorizzare i controlli automatici. Solo negligenza?

  • giancar |

    Errori !
    Pochi errori e se li fa un comune bastano a far gridare allo scandalo e al fare cassa.
    E’ vero l’art. 79 del regolamento cds indica in 80 metri la distanza minima per i segnali di indicazione ma come dice anche la Circolare Maroni le distanze individuate dal regolamento sono solo indicative perchè la distanza deve essere solamente adeguata.
    E’ stato verificato se il velox di Cerreto era posizionato dietro una curva o su un lungo rettilinio ?
    No, perchè nel secondo caso 50 metri sono più che sufficienti dato che a a 50 km/h ci si ferma in 26 metri.
    Cosa deve fare il velox ? Il ritratto di un auto in divieto di sosta o quello di una lanciata a forte velocità ?
    Non parliamo poi del caso di Castel Morrone. L’avete mai visto voi il confine comunale lungo le strade.
    C’è quello tra gli stati, qualche volta è indicato quello tra le regioni ma fa province e comuni nulla.
    Ci sono situazioni in molti comuni dove il confine del territorio esce ed entra da una strada anche due o tre volte in un chilometro.
    Spesso gli uffici tecnici si sbagliano nonostante le carte e gli strumenti figuriamoci una pattuglia che deve controllare una strada pericolosa.
    Stimo molto Caprino. E’ il giornalista che vorrebbero avere accanto tutti coloro che fanno controllo stradale, di sicuro racconterebbe le cose che succedono con grande obiettività.
    Spero solo che non faccia l’errore di cadere vittima della propaganda di tanti detrattori dei comuni e dei corpi di polizia locale.
    Ce ne sono a iosa e tutti hanno il loro tornaconto.
    [risponde Maurizio Caprino] Non c’è pericolo: detesto chi bara. Che sia controllore o controllato. E credo di sapere quando colpire, su entrambi i fronti.
    Quanto ai controllori, visto che appunto c’è gente che non perde occasione per denigrarli anche arrampicandosi sugli specchi, ci vuole tanto ad essere più cauti, in modo da dissipare ogni dubbio e ricostruire un rapporto con la cittadinanza?

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