"Siamo rimasti per una notte bloccati al gelo sull'autostrada Roma-L'Aquila, adesso faremo una class action". Questa è la voce che corre sul web dopo la grande nevicata, cui gestore (Strada dei Parchi, gruppo Autostrade per l'Italia con la partecipazione di Carlo Toto, il costruttore chietino che – con la benedizione molto attiva del Governo – ha fatto rilevare la sua indebitata Air One dalla nuova Alitalia, di cui è diventato anch'egli socio) e forze dell'ordine hanno risposta con "imperizie e negligenze" e un "evidente blackout informativo" (parole del prefetto dell'Aquila, Franco Gabrielli).
Ci andrei piano a parlare di class action: i paletti legislativi posti dal Governo all'esercizio di questa azione sono tali e tanti che la questione va sempre studiata bene da fior di legali. Più semplicemente, ci si può attendere con più probabilità una condanna da parte dell'Antitrust per pratiche commerciali scorrette, l'arma totale in vigore dal 2007 e già usata per il maxi-ingorgo di agosto sul Passante di Mestre (http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/01/lantitrust-si-traveste-da-anas-e-multa-lanas-per-il-flop-del-passante-di-mestre-.html).
In tutto questo bailamme, comunque, sarebbe interessante sapere se e come è stato attuato il piano antineve, che sicuramente c'era: come ho scritto più volte, negli ultimi anni (dopo che Bertolaso aveva accusato i gestori stradali di "dormire") sono stati approntati documenti sia nazionali (regolarmente pubblicati http://www.poliziadistato.it/articolo/17556) sia locali dove si descrive minutamente chi e cosa deve fare in caso di emergenza e si determinano preventivamente le zone assistite e protette dove fermare i mezzi pesanti (e, nei casi più gravi, anche tutti gli altri veicoli) quando c'è emergenza. Che cosa non ha funzionato, stavolta? Lentezza di chi doveva decidere? Pochi poliziotti a disposizione? Pochi mezzi antineve? Per tutti noi credo sia più interessante sapere questo.