Nel 2009 i casi di pirateria stradale sono aumentati del 50%. Lo ha calcolato l'Asaps (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) e i dettagli potete vederli in bella evidenza sul sito www.asaps.it. La notizia è preoccupante, come emerge dai primi commenti, secondo i quali alcol e droga fanno sì che il fenomeno dilaghi malgrado il fatto che i tre quarti dei pirati vengano poi presi. Ma secondo la preoccupazione che emerge quest'anno è un'altra, per fortuna meno grave. Ed è legata alla crisi economica.
Infatti, all'aumento degli episodi di pirateria si contrappone la diminuzione del numero dei morti registrati in questo tipo di incidenti. Visto che molte delle vittime sono pedoni e ciclisti, la diminuzione può essere solo in parte ricondotta al miglioramento della sicurezza dei veicoli. Dunque, potrebbe essere che la velocità d'impatto si è ridotta, il che indica un'incidenza non altissima di alcol e droga (che spesso portano a eccedere con l'acceleratore) rispetto a distrazione e generica imprudenza. Cose lievi. E allora perché così tanta gente è fuggita dopo aver investito qualcuno?
Temo che c'entri la crisi, che ha impedito a molti di assicurarsi. Quindi, si scappa per non incappare nella supermulta e nel sequestro previsti in queste circostanza.
In molti casi, poi, le difficoltà economiche hanno portato un aumento delle truffe alle assicurazioni che – si mormora nel settore – si sono spostate verso la simulazione di incidente con pirata (prima si prendeva la targa di un malcapitato a caso, ma la diffusione delle scatole nere nelle zone più esposte alle truffe ha sconsigliato ai truffatori di proseguire così, perché è divantato più alto il rischio che il malcapitato possa dimostrare la sua estraneità al presunto sinistro). Certo, quest'ultimo fenomeno c'entra poco coi dati Asaps, che tengono conto degli episodi in cui intervengono le forze dell'ordine, ma in qualche caso la truffa potrebbe essere anche stata fatta davanti a loro.