Le indicazioni che arrivavano a spizzichi e bocconi sono confermate: circa un conducente su dieci viene trovato positivo all'alcoltest. Più sorprendente – e preoccupante – il fatto che tra le violazioni prevalgono quelle gravi. Sono le anticipazioni sui primi dati nazionali elaborati sistematicamente sui controlli del sabato sera, che ci dà Claudio Cangialosi su Sicurauto (http://www.sicurauto.it/redazione.php?subaction=showfull&id=1263991467&archive=&start_from=&ucat=6&). Tre precisazioni, però.
La prima è che sarebbe bello sapere se i giovani bevono così tanto in tutte le parti d'Italia: da quel che si dice nell'ambiente, il problema è molto più sentito al Nord, mentre al Sud si avverte soprattutto in estate. Temo però che non si potrà mai saperne abbastanza: questi sono solo dati sui controlli ufficiali, che fotografano solo una parte del Paese reale. Occorrerebbe un'indagine fatta con i criteri del campionamento statistico.
La seconda è che il risultato di appena il 10% di positivi sembra rassicurante (si riferisce al sabato sera vicino alle discoteche, quindi a una situazione in cui potenzialmente l'abuso di alcol è massimo), ma non lo è. Innanzitutto perché non è detto che durante la settimana la gente non venga ugualmente trovata positiva: semplicemente, si fanno meno controlli e probabilmente le violazioni sono meno gravi (tipo signor Rossi che esce dal ristorante). E poi non va dimenticato che secondo studi internazionali quel 10% di positivi si trasforma in circa il 50% quando andiamo a considerare solo le rilevazioni fatte in caso d'incidente mortale.
La terza è che sui risultati dell'etilometro si profila un punto interrogativo: come vi ho ricordato il mese scorso, qualcuno dubita che la misurazione dell'alcol nel fiato rappresenti fedelmente la concentrazione di alcol nel sangue, che è il parametro di legge in base al quale si viene puniti. Un primo test informale di verifica sarà fatto a marzo in Veneto. Cercherò di esserci, per vedere come lo fanno e che cosa ne esce.