In queste ore fa discutere la sentenza 534/10, con cui la seconda sezione civile della Cassazione ha dato ragione a un automobilista multato per aver usato i fendinebbia di notte in abbinamento con gli anabbaglianti. Una sentenza scontata. Infatti, la Stradale di Lucca aveva multato questo signore senza tener conto che l'articolo 153, comma 2 del Codice vieta sì questo abbinamento, ma solo di giorno (anche se lo fa con una frase troppo lunga per essere chiara a tutti). Tanto che sulla maggior parte delle auto il comando dei fendinebbia è azionabile anche quando sono inseriti gli anabbaglianti: non c'è alcun blocco di sicurezza.
Attenzione, però. Tutto questo non significa poter circolare con i fendinebbia allegramente accesi sempre.
Lo dico perché dalla sentenza non si capisce inequivocabilmente che ci fosse scarsa visibilità al momento della presunta infrazione e perché, in un passo della sua difesa, l'avvocato dell'automobilista pare aver di fatto sostenuto che i fendinebbia non danno mai fastidio. Insomma, mi resta il dubbio che la Cassazione abbia annullato il verbale solo perché scritto male. In pratica, invece di applicare l'articolo 153 comma 11 (uso improprio delle luci, che comprende l'accensione dei fendinebbia quando non necessario, ossia con visibilità normale), si è applicato il comma 2 (uso di anabbaglianti e fendinebbia di giorno, quando gli uni escludono gli altri, e comunque solo in caso di scarsa visibilità).
Ora, a parte che il comma 11 salva il divieto, va detto che i fendinebbia danno fastidio eccome. Soprattutto in un Paese che invecchia e quindi sempre più guidatori si sono operati di cataratta, che li rende particolarmente sensibili alla luce.