Non solo velocità, alcol, droga, cinture e seggiolini. La strategia europea contro gli incidenti potrebbe allargarsi nel prossimo decennio e comprendere anche fattori diversi da questi, che hanno dominato le politiche 2001-2010. Che hanno perlopiù fallito l'obiettivo di dimezzare i morti a fine periodo rispetto all'inizio. Complice il vuoto dovuto all'avvicendamento tra vecchia e nuova Commissione Ue, i nuovi obiettivi (che dovrebbero arrivare al 2020) non sono stati fissati, ma l'organo tecnico Etsc le sue proposte le ha già ufficializzate per sommi capi (http://www.etsc.eu/documents/14%2001%202010%20PR%20ETSL%20Target%20Setting%20final_embargoed.pdf).
Come leggete, si parla di nuovi strumenti per affiancare i vecchi, puntando sulle tecnologie non solo per multare ma anche per aiutare i conducenti. Si fa l'esempio dei regolatori di velocità attivi (che peraltro non sono usciti male da un test recente della rivista tedesca "Auto Motor und Sport" http://www.auto-motor-und-sport.de/testbericht/ , tranne il Ford che però soffriva del fatto di non essere abbinato al cambio automatico) e dei sistemi che danno automaticamente l'allarme dopo un incidente. Sì, perché l'Etsc in autunno ha fatto notare che non pochi morti potrebbero restare solo feriti gravi se i soccorsi fossero tempestivi. Che ne pensano i nostri politici, che in materia di sanità intervengono perlopiù per piazzare primari e assumere frotte di ausiliari?