Mentre governi, grande industria e giornali si arrovellano sulla riduzione delle emissioni di CO2, sabato sera ho visto con i miei occhi una soluzione semplice, rapida e infallibile. Me l’ha insegnata una coppia barese, che è salita su una Smart assieme ai due figli di una decina d’anni o poco meno: in fondo, è bastato far sedere il più grande tra i due sedili e il più piccolo in braccio al padre che guidava, così è stato risolto anche il problema di trovargli un gioco interessante. Quando l’allegra famiglia mi ha parcheggiato davanti (in posizione obliqua, esattamente sull’incrocio, come si usa fare con le Smart soprattutto a certe latitudini), devo aver fatto uno sguardaccio, tanto che il padre si è affrettato a dirmi che avrebbe messo la macchina in parallelo al marciapiede (ma pur sempre sull’incrocio, s’intende): non lo sfiorava nemmeno l’idea che la mia faccia volesse invece biasimare la sua “disinvoltura” nel trasportare i figli senza né cinture né seggiolini e a pochi centimetri da airbag che possono pur sempre scoppiare.
Beato lui: le dispute tra i sostenitori dei 4 risicatissimi posti della costosa Toyota iQ e quelli rimasti fedeli ai due posti secchi e più comodi della Smart sono roba da marziani in confronto al suo senso pratico! Un senso pratico degno di quei Paesi dove la gente viaggia ancora sui cassoni delle pick-up o dell'Italia anni Settanta. Con buona pace di chi tutti i giorni lavora per la sicurezza.