Nel mondo dell'auto, gli addetti ai lavori spesso dicono pubblicamente che il marchio è fondamentale per avere successo sul mercato: guardate che cosa succede nelle fasce di mercato premium (modelli di pregio), dove da una decina d'anni sono rimasti solo i costruttori tedeschi di prestigio. Altrettanto spesso, gli stessi addetti ai lavori dicono che però il marchio di successo non garantisce che un'auto sia davvero di qualità, solo che di questo aspetto tendono più a discutere tra loro (per timore che qualche top spender pubblicitario si arrabbi?). Giusto ventiquattr'ore fa si è concretizzata un'occasione per parlare pubblicamente anche di questo: l'Euroncap ha reso noti i risultati dei suoi ultimi crash-test (Scarica Safety Defying Brand Expectation), mettendo in evidenza un paio d'incongruenze nell'ormai solito mare di nuovi modelli che guadagnano le cinque stelle.
L'Euroncap fa notare che la Toyota, dopo una sfilza di auto a cinque stelle, con la sua nuova Urban Cruiser ne prende appena tre. Al contrario, la sempre mediocre Chevrolet (ex-Daewoo), con la sua ultima Cruze ha preso cinque stelle. Io posso aggiungere un caso clamoroso, quello della Bmw Serie 5: il modello attuale è nato nel 2003, quando tutti i migliori (di cui di solito la casa bavarese fa stabilmente parte) riuscivano già a prendere le cinque stelle, ma in realtà si ferma a quattro. Verosimilmente la nuova serie, che arriverà nelle concessionarie tra pochi mesi, rimedierà finalmente alla lacuna, ma resta il fatto che per anni i clienti Bmw hanno speso almeno 50mila euro ciascuno dando probabilmente per scontate cinque stelle che non c'erano.
Le sorprese forse non finiranno qui: l'Euroncap annuncia nuovi, più restrittivi parametri per il 2010, dopo che già quest'anno ha deciso di introdurre un nuovo test sull'efficacia dei poggiatesta e di inibire le cinque stelle ai modelli che non hanno di serie l'Esp. Attendo curioso.