Portare la 500 negli Usa non sarà semplice. Per ragioni di sicurezza

Su "Repubblica" di oggi, seconda pagina di economia, fa capolino un argomento che – a parte qualche articolo dell'amico Emilio Brambilla su "Quattroruote" – di solito è tabù: la differenza tra gli standard di sicurezza delle vetture tra Europa e Usa. L'occasione è venuta dal piano-Marchionne per sistemare la Chrysler, portando negli Usa qualche modello europeo di successo per dare agli americani anche una gamma di vetture medio-piccole, oggi sconosciuta dalle loro parti.

L'articolo di "Repubblica" fa capire che gli standard Usa sono più severi. Peccato non lo faccia in modo esteso e trascuri il fatto che ci vorranno probabilmente rinforzi anche sul posteriore, perché lì i crash-test simulano anche i tamponamenti, che oggi sono il vero punto debole delle vetture europee (in particolare di quelle con poco bagagliaio).

  • perplesso |

    Che Ue e USA applichino differenti standard è verità; che ciò però sia sintomo di maggiori rischi per gli utenti europei ho forti perplessità. In questo senso le affermazioni riportate mi risultano campate in aria.
    È vero infatti che le auto Usa sono sottoposte a crash test più severi in fatto di tamponamento (pressoché assenti in Europa). Ma non va dimenticata la radicale differenza di “stazza media” del parco circolante: negli Usa quasi la metà è rappresentata da SUV e Light Truck (che detto per inciso non sono soggetti agli stessi standard delle auto). Quindi l’attenzione al tamponamento degli Usa è molto più giustificata che sulle strade Ue.
    È al contrario vero – e se ne parla troppo poco – che gran parte degli standard di sicurezza Usa è in realtà una barriera protezionistica mascherata, in vigore dai tempi dell’espansione giapponese, per rendere più conveniente alle case straniere non l’importazione diretta ma la costruzione in loco.
    Infatti, non a caso, anche la Fiat 500 per gli Usa NOn arriverà da Tichy, ma da uno stabilimento messicano.
    I diversi standard richiesti per parabrezza, fari, paraurti ecc ecc non cambiano certo di una virgola la protezione del passeggero; anzi servono a rispettare pure norme assurde, come l’adozione di airbag maggiorati non per aumentare la sicurezza ma per consentire la guida senza cinture come ammesso ancora in parecchi stati USA !! Oppure limitare i danni nei piccoli urti, a beneficio delle assicurazioni.
    Detto questo, se la Ue introdurrà il test di tamponamento nei crash EuroNcap la cosa non sarà certo negativa, anzi!
    Ma si tenga presente che almeno l’80% degli interventi previsti sulla Fiat 500 destinata agli Usa NON ha alcuna ricaduta sulla sicurezza reale del mezzo.
    [risponde Maurizio Caprino] Ma quell’80%, essendo irrilevante ai fini della sicurezza, è anche facile da ottenere: disegnare un nuovo paraurti è semplice ed economico. Rinforzare un telaio per tener conto degli urti da tamponamento lo è meno e quindi rischia di pesare più di quell’80% di modifiche insignificanti.
    Quanto all’utilità dei crash-test di tamponamento, purtroppo negli ultimi 10 anni anche le nostre strade si sono discretamente riempite di light-truck: le chiamiamo suv, ma per quanto qui c’interessa siamo lì.

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