Limiti troppo bassi sui cantieri? Forza Tutor!

Anche quest'estate un po' di controlli di velocità si sono indirizzati su tratti con lavori in corso. E' una campagna in corso da anni, sollecitata anche dai sindacati degli operai (iniziativa doverosa, se si pensa all'emergenza-morti sul lavoro, che è vera anche se è scoppiata sui media in anni in cui si muore meno che in passato). Ma molti si lamentano perché i limiti vicino ai cantieri sono troppo bassi e spesso hanno ragione. Che fare, allora? La soluzione potrebbe essere nei nuovi Tutor, quelli "leggeri", economici e spostabili perché non hanno spire annegate nell'asfalto: montati sui cantieri, garantirebbero il rispetto dei limiti per tutta la loro estensione. Ciò consentirebbe di alzare le velocità consentite, perché i limiti attuali sono tenuti bassi considerando che nessuno li rispetta (si dice "metti 60, così non supereranno i 90"). Speriamo che questi Tutor superino i problemi di attendibilità che la loro "leggerezza" comporta e che vengano acquistati massicciamente dagli enti proprietari delle strade.

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  • Paoblog |

    Su limiti giusti e sbagliati e sui mezzi epr rilevarli si è detto molto, non è il caso che aggiunga esempio aneddoti. Partiamo eprò un attimo da un presupposto che si scontra con la realtà, lo so; ipotizziamo che tutti i conducenti siano intenzionati a rispettare i limiti di velocità. Credo che spesso non si metta l’automobilista nella condizione di farlo; abbiamo moltissimi cartelli che segnalano l’inizio di un limite e/o la sua variazione rispetto alla velocità normalmente consentita, ma poi siamo abbandonati a noi stessi perchè, di fatto, manca il segnale di “fine limite” il che ci lascia nell’incertezza. Altro modo per aiutare l’automobilista sarebbe, secondo me, “ricordare” il limite in vigore con una segnalazione posta accanto al cartello che segnala l’autovelox. Tra l’altro l’incongruenza dei limiti rispetto al tipo di strada, rende impossibile avere la certezza che su “quella” strada c’è “questo” limite.
    [risponde Maurizio Caprino] Giusto, ma giova ricordare la regola secondo cui un limite vale fino al primo incrocio (con altra strada, non semplice accesso da proprietà laterali o aree di servizio), superato il quale decade se non viene ripetuto il cartello.

  • Paolo |

    Buongiorno.
    L’argomento mi interessa, perché negli ultimi anni mi sono trovato diverse volte a percorrere la A1 fra Bologna Casalecchio e Sasso Marconi, un tratto dove i lavori sembrano diventati permanenti. C’è il limite demenziale a 60 Km/h e un paio di gabbiotti con la scritta “controllo velocità”, probabilmente vuoti. Quasi nessuno rispetta il limite, e meno che mai i camionisti, quindi la scelta è fra rischiare di essere tamponati e rischiare la multa nell’ipotesi improbabile che l’autovelox ci sia davvero.
    Mi vengono spontanee due considerazioni. In primo luogo credo che chi decide i limiti scambi la causa con l’effetto: è il limite troppo basso a far si che nessuno lo rispetti. Ma il punto importante è un altro: se in corrispondenza di un cantiere bisogna andare piano per ragioni di sicurezza occorre che il controllo della velocità venga fatto sistematicamente su tutti i veicoli che passano, e che l’esistenza di questo controllo sia resa visibile. Ci deve essere la certezza assoluta della multa in caso di superamento del limite. E proprio questo è il lato positivo del tutor, il fatto che, se è acceso, non lascia scampo. Mettere un gabbiotto finto in corrispondenza del cantiere non serve a niente; mettere una pattuglia con l’autovelox vero è anche peggio perché le frenate brusche da parte di chi lo vede all’ultimo momento rischiano di causare tamponamenti.
    Ci sarebbe qualcosa da dire anche su come vengono posizionati i cartelli che indicano i limiti di velocità in corrispondenza dei cantieri. Spesso un limite di 90 Km/h ne segue uno di 110 Km/h a 100 metri di distanza, oppure si incontra un solo cartello, di inizio o fine del limite, a scelta. Ma quello che è peggio è la sistemazione precaria di questi cartelli: sono su semplici treppiedi appoggiati a terra, e possono cadere. Se i cantieri saranno controllati dal tutor una segnaletica come quella che si vede ora è inaccettabile.
    Un saluto.
    [risponde Maurizio Caprino] Tutto condivisibile e indicativo del problema vero: o controlliamo tutti i cantieri o nessuno, altrimenti la gente continuerà a correre anche dove il controllo c’è (proprio come a Bologna, perché so per certo che quei gabbiotti sono attivi, i costi sono coperti non dalla Polizia) e chi rispetta i limiti rischierà il tamponamento anche lì. Inoltre, è necessario il Tutor proprio per evitare le brusche frenate: la gente sa che il controllo vale su tutto il tratto e si mette l’anima in pace dal primo all’ultimo metro.
    La sequenza di cartelli 110-90 è corretta, è tutto il resto che è errato.

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