Pare incredibile, ma a quasi cinque anni dal debutto del Tutor sulle autostrade italiane circolano (o addirittura si moltiplicano) leggende metropolitane sul suo funzionamento. Me ne sono accorto grazie a un lettore marchigiano che, attirato dal mio ultimo articolo su come regolare la propria guida per non essere lumache senza per questo temere il Tutor (Scarica Identificativo), mi ha sottoposto un paio di questioni che circolano nella sua zona e che vi sintetizzo:
– un sistema come il Tutor non è un po' troppo impreciso quando viene usato per misurare solo la velocità istantanea, visto che la desume dal passo del veicolo?
– è vero che basta rispettare il limite solo sotto il portale, per essere "ignorati" dal sistema, che quindi rinuncia a calcolare la velocità media fino al portale successivo?
In realtà le cose stanno in modo totalmente diverso
Gent.mo Sig Maurizio Caprino,
ho letto con molta attenzione e con cupidigia l’articolo apparso su Il Sole 24 ORE del 29 giugno scorso “Come convivere con il Tutor” a sua firma.
L’ho letto con cupidigia, dicevo, e golosità per capire un po’ meglio e di più il principio di funzionamento su cui si fonda il Tutor autostradale.
Di una chiarezza espositiva degna di cronaca, e, tenterei di andare ancora di più avanti nell’approfondimento: non per imparare fare zig-zag (come viene detto nell’articolo) né tantomeno il furbo dell’ultima ora. Ma per onorare una scienza esatta che vuole come la velocità sia il risultato di spazio fratto tempo.
Curiosamente, Sig Caprino, Le porrei una prima riflessione:
“che spazio monitora il tutor autostradale per calcolare la velocità (in quel momento istantanea, poi passiamo a quella media) di un veicolo che transita sotto l’apparecchiatura?”
Cercando sui vari siti (Wikipedia in primis) mi è sembrato di capire che viene misurato lo spazio dato dalla lunghezza dell’autoveicolo (o dal passo dello stesso, non cambia nulla).
Supponendo uno spazio, quindi, all’incirca di 4 metri ed una velocità di 140 km/h il tempo misurato sarebbe di 0,1028 secondi!!
Mi sembrerebbe tremendamente a rischio di terribili imprecisioni considerato la molteplicità di variabili presenti nell’ambiente di rilevazione; o no??
Condivide questa prima riflessione??
Passiamo ad una seconda: la velocità media.
I soliti ben informati presenti sui siti INTERNET specialistici sostengono che (a parte il discorso dello spegnimento dei Tutor per 4/5 della giornata a causa dello scarso personale della Polizia Stradale addetto ai riscontri telematici) il “cervellone” di tutto il sistema memorizzerebbe tutti e solo quei veicoli che fanno rilevare -transitando sotto ad un primo ipotetico Tutor- una velocità istantanea (in quel momento, come detto sopra) superiore ai 130 Km/h per calcolarne poi, al passaggio successivo, quella media. Si dice, anche per non monitorare centinaia di migliaia di veicoli che non presentano criticità alcuna.
Mi piacerebbe un confronto su questa ulteriore riflessione.
Avrebbe allora davvero senso frenare solo per transitare sotto il Tutor a 130 Km/h per poi accelerare a volontà purché si transiti sotto i successivi nuovamente non superando i 130 Km/h.
Codesto veicolo sarebbe un illustre sconosciuto ai controlli, o no??