Sfatiamo le ultime bufale sul Tutor

Pare incredibile, ma a quasi cinque anni dal debutto del Tutor sulle autostrade italiane circolano (o addirittura si moltiplicano) leggende metropolitane sul suo funzionamento. Me ne sono accorto grazie a un lettore marchigiano che, attirato dal mio ultimo articolo su come regolare la propria guida per non essere lumache senza per questo temere il Tutor (Scarica Identificativo), mi ha sottoposto un paio di questioni che circolano nella sua zona e che vi sintetizzo:

– un sistema come il Tutor non è un po' troppo impreciso quando viene usato per misurare solo la velocità istantanea, visto che la desume dal passo del veicolo?

– è vero che basta rispettare il limite solo sotto il portale, per essere "ignorati" dal sistema, che quindi rinuncia a calcolare la velocità media fino al portale successivo?

In realtà le cose stanno in modo totalmente diverso

1. La velocità istantanea non può essere calcolata in base al passo, che non è noto al sistema: più semplicemente, si considera il passaggio di ciascun asse su due spire successive (sotto un portale ce n'è una scacchiera). Un sistema analogo all'autovelox e agli altri rilevatori istantanei, che sono tutti detti "a piccola base" proprio perché la rilevazione avviene su un pezzo di strada molto breve. Ciò non ne inficia la precisione, perché per il Tutor comunque la base è di due metri e mezzo, abbastanza per neutralizzare errori e imprecisioni. Gli altri apparecchi (Autovelox e simili) si "accontentano di poche decine di centimetri, ma sono affidabili lo stesso perché la misurazione si fa almeno due volte e i valori incoerenti sono scartati in automatico dall'apparecchio stesso, che non li mostra nemmeno sul display.
 
2. Nella modalità "velocità media" il Tutor rileva tutti i passaggi, perché non ha problemi di memoria. Il fatto che sia spesso spento dipende dalle possibilità di validazione delle infrazioni da parte dell'uomo, ma di per sé il sistema regge 24 ore su 24. Oltretutto, la diminuzione delle infrazioni fa sì che il sistema possa restare acceso più a lungo, proprio perché la capacità operativa degli uffici verbali viene saturata più di rado.
 
Qui sotto, infine, vi riporto la versione originale del quesito.

Gent.mo Sig Maurizio Caprino,

ho letto con molta attenzione e con cupidigia l’articolo apparso su Il Sole 24 ORE del 29 giugno scorso “Come convivere con il Tutor” a sua firma.

L’ho letto con cupidigia, dicevo, e golosità per capire un po’ meglio e di più il principio di funzionamento su cui si fonda il Tutor autostradale.

Di una chiarezza espositiva degna di cronaca, e, tenterei di andare ancora di più avanti nell’approfondimento: non per imparare fare zig-zag (come viene detto nell’articolo) né tantomeno il furbo dell’ultima ora. Ma per onorare una scienza esatta che vuole come la velocità sia il risultato di spazio fratto tempo.

Curiosamente, Sig Caprino, Le porrei una prima riflessione:

“che spazio monitora il tutor autostradale per calcolare la velocità (in quel momento istantanea, poi passiamo a quella media) di un veicolo che transita sotto l’apparecchiatura?”

Cercando sui vari siti (Wikipedia in primis) mi è sembrato di capire che viene misurato lo spazio dato dalla lunghezza dell’autoveicolo (o dal passo dello stesso, non cambia nulla).

Supponendo uno spazio, quindi, all’incirca di 4 metri ed una velocità di 140 km/h il tempo misurato sarebbe di 0,1028 secondi!!

Mi sembrerebbe tremendamente a rischio di terribili imprecisioni considerato la molteplicità di variabili presenti nell’ambiente di rilevazione; o no??

Condivide questa prima riflessione??

Passiamo ad una seconda: la velocità media.

I soliti ben informati presenti sui siti INTERNET specialistici sostengono che (a parte il discorso dello spegnimento dei Tutor per 4/5 della giornata a causa dello scarso personale della Polizia Stradale addetto ai riscontri telematici) il “cervellone” di tutto il sistema memorizzerebbe tutti e solo quei veicoli che fanno rilevare -transitando sotto ad un primo ipotetico Tutor- una velocità istantanea (in quel momento, come detto sopra) superiore ai 130 Km/h per calcolarne poi, al passaggio successivo, quella media. Si dice, anche per non monitorare centinaia di migliaia di veicoli che non presentano criticità alcuna.

Mi piacerebbe un confronto su questa ulteriore riflessione.

Avrebbe allora davvero senso frenare solo per transitare sotto il Tutor a 130 Km/h per poi accelerare a volontà purché si transiti sotto i successivi nuovamente non superando i 130 Km/h.

Codesto veicolo sarebbe un illustre sconosciuto ai controlli, o no??

  • Nicolo |

    Avrei una domanda. Ma se in caso di nebbia indicano, tramite pannelli luminosi, una visibilità max di 90mt con conseguente riduzione del limite a 50km/h, mentre in realtà la visibilità e’ di molto superiore ( il traffico viaggia tranquillamente a 120km/h), cosa succede? Il tutor e’ aggiornato al nuovo limite? Ma soprattutto se io rispetto i 50km/h creo pericolo per me e per gli altri che viaggiano nettamente a velocità superiori ( camion compresi)
    Grazie
    [risponde Maurizio Caprino] Va premesso che in condizioni di maltempo che comportano l’abbassamento del limite di velocità il Tutor di fatto è utilizzabile esclusivamente per rilevare la velocità puntuale, perché non c’è alcuna certezza sulle condizioni che si trovano lungo l’intero tratto cronometrato.
    Per il resto, dipende dal contenuto del messaggio del pannello: se viene riprodotto esattamente il segnale di limite di velocità, il messaggio ha lo stesso valore del segnale corrispondente (articolo 170, commi 2 e 3 del Regolamento di esecuzione del Codice della strada) e di conseguenza il Tutor può essere legittimamente impostato sul limite più basso (anche se nella pratica è raro che ciò avvenga). Perché il limite sia valido, occorre pure che sia imposto senza condizioni e che quindi non sia accompagnato da una scritta che dica “in caso di…”, perché essa rimanda alla discrezionalità del controllore e del controllato (ed eventuali controversie si potranno risolvere solo esaminando la fotografia per capire se pioveva o quanta sisibilità c’era). Qualora invece la scritta sia “assertiva” (per esempio, “nebbia in atto”), il limite avrebbe pieno valore.

  • Gianfranco |

    posso fare una domanda?
    se in un tratto autostradale è presente un autovelox, vuol dire che quel tratto non è sottoposto a controllo con il tutor?
    oppure i due sistemi possono essere presenti in contemporanea? e, in tal caso, possono funzionare in contemporanea?
    Grazie
    [risponde Maurizio Caprino] L’uno esclude l’altro. Ovviamente possono essere presenti entrambi, ma uno dev’essere spento. Anche lo stesso Tutor può essere attivato in una sola delle due modalità di funzionamento possibili (rilevazione della velocità media o di quella puntuale).

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