Domani a Milano presenteranno i primi risultati dei corsi di guida orientati al risparmio di combustibile (Scarica Scuola di guida economica). Bella iniziativa, soprattutto dato il periodo (crisi e ansia da riduzione della CO2). Ma – a parte la necessità di verificare i risparmi effettivamente conseguibili su strada aperta al traffico – da tempo mi chiedo come si possa conciliare con la guida sicura: per poter controllare bene un veicolo e fare sorpassi senza rischi, occorre tenere comunque il motore a un regime che consenta risposte sufficientemente pronte all'acceleratore. Esperti mi hanno risposto che non c'è problema, ma non si sono posti un problema: su non poche auto (soprattutto un pugno di modelli piuttosto diffusi in Italia), sotto i 2.000 giri se a gasolio e i 3.000 se a benzina, il motore risponde poco o per nulla. Non solo: i rapporti del cambio sono talmente lunghi da far raggiungere velocità proporzionalmente elevate senza che il conducente se ne accorga e possa ben controllare il mezzo: pensate ad andare a 60 all'ora a 1.000 giri in città o magari su una curva di cui non avete valutato bene il raggio.
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