Giusto ieri avevo scritto che abbiamo un sistema statistico tanto carente da farci fare anche brutte figure in Europa. A conferma, oggi è arrivata l'analisi dell'Etsc sul 2008 (http://www.etsc.eu/documents/06.22%20-%20PIN%20Conference.pdf), che è parziale perché i dati dell'Italia (assieme a quelli di Gran Bretagna, Grecia, Norvegia, Belgio, Danimarca, Finlandia, Spagna e Malta) sono ancora provvisori (di solito, l'Istat arriva a elaborare i definitivi – anche se sempre carenti, come vi ho riferito ieri – nel dicembre dell'anno successivo).
In ogni caso, come leggete nel comunicato Etsc, il 2008 nell'Europa a 27 ha segnato il ritorno a una riduzione delle vittime, soprattutto negli Stati dell'Est che più problemi avevano dato nel 2007. Questo riequilibrio, però, non elimina il ritardo nel raggiungimento pieno dell'obiettivo Ue di dimezzare la mortalità rispetto al 2001: l'Etsc prevede si possa conseguire nel 2017, anziché l'anno prossimo come era stato programmato. Oltretutto, il miglioramento registrato nel 2008 è dovuto anche a fattori contingenti, come l'alto prezzo del petrolio prima e la crisi economica poi. Quindi c'è ancora molto da lavorare.