In Europa c'è un programma, cui partecipano vari Automobile club nazionali, per analizzare il grado di sicurezza della strade e proporre soluzioni ai Governi. Si chiama Euro Rap e di solito nelle sue classifiche (pur parziali e discutibili) l'Italia fa figure tanto brutte quanto meritate. La settimana scorsa, gli Ac si sono riuniti a Copenhagen, per presentare le loro stime secondo cui, se ci fossero infrastrutture adeguate in termini di sicurezza, in Europa si potrebbero salvare 150 vite al giorno (vi allego il comunicato dell'Aci Scarica Sulle strade europee si possono salvare 150 vite al giorno).
Credo che questa sia una delle tante affermazioni a effetto, che però non fa abbastanza effetto sulla gente. Tanto che, per esempio, non mi risulta alcuna campagna elettorale giocata su questi temi: al massimo, quando le strade entrano nel dibattito politico più popolare, si parla della loro congestione, dei costi che le imprese delle zone più trafficate pagano (penso alle lamentele degli imprenditori veneti), delle opportunità di sviluppo economico sfumate nei territori non congestionati ma poco serviti (e qui penso ai lucani). Mai di sicurezza. Una riprova, sia pur piccola, viene dal risultato elettorale appena maturato a Bari: alla Provincia è stato sconfitto a primo turno Enzo Divella, il presidente uscente, che aveva puntato sulla manutenzione e l'adeguamento delle strade per tutto il mandato.