Da un paio d'ore impazza un po' su tutti i mezzi d'informazione la notizia sulla sentenza n. 11131 appena depositata dalla Cassazione. Secondo i miei colleghi, la notizia sarebbe che gli autovelox devono essere visibili. Peccato che la stessa cosa la stabilisse già dal 3 agosto 2007 il Dl 117/07 e che la norma - per quanto strano possa sembrare – sia talmente chiara che non ci vuole certo la Cassazione per capirlo. Però ormai si lavora per slogan e parole-chiave, per cui nei capiredattori che stanno attaccati ai computer a vedersi passare 50 notizie al minuto (e decidono quali notizie "pompare" e quali no) il solo apparire della parola "autovelox" sullo schermo del computer basta per far scattare un riflesso condizionato.
Al limite, la notizia potrebbe essere che qualcuno – per guadagnare soldi – ha infranto una norma chiara. Stavolta è successo in Calabria, ma qualche segnalazione su Milano ve l'avevo fatta anche io in tempi non sospetti.
Dal punto di vista strettamente tecnico, comunque, qualcosa di interessante potrebbe esserci. Non ho visto la sentenza, ma a quanto ho captato da un giornale radio, forse la questione verteva sulla distanza minima alla quale va piazzato il cartello che preannuncia il controllo. In effetti, la norma non ne parla, ma una circolare del ministero dell'Interno emanata nell'immediatezza del varo del Dl 117/07 stabilì 400 metri. Meno di 15 giorni dopo, però, il decreto ministeriale attuativo previsto sulla questione dallo stesso Dl non ripeté questa precisazione, per cui qualcuno può capziosamente argomentare che il limite dei 400 metri sarebbe caduto. Probabilmente la Cassazione ha detto che non è così.