Non esistono leggi che possano andare bene per tutti i casi possibili: una norma ha sempre un contenuto generale e astratto che la svincola dai casi reali. Non potrebbe essere diversamente, per non fare figli e figliastri (la Costituzione – anzi, le Costituzioni un po' di tutto il mondo – ha come cardine il principio di uguaglianza). Però poi la stessa norma può avere effetti diversi da caso a caso e si può arrivare anche a estremi gravi, che sono un tormento per chi le leggi le fa, le studia o le applica.
Lo si è visto nelle ultime ore, con l'articolo 186 del Codice della strada, divenuto sempre più severo con chi beve. A Trento un agente di commercio, padre di famiglia, si è suicidato dopo esservi incappato, forse per il fatto che per campare la patente a lui serviva davvero. Ma a Rimini un signore già senza patente perché colto ubriaco già all'inizio di quest'anno circolava lo stesso e stanotte – ancora ubriaco fradicio – non ha dato la precedenza a un ignaro automobilista; se non ci è scappato il morto è stato un miracolo.
Insomma, una stessa norma può essere tanto severa da far suicidare qualcuno e tanto poco temuta da spingere qualcun altro a violarla senza ritegno. Dipende dalle persone e dalle situazioni.