Per anni, è stato possibile tornare a guidare anche dopo una pausa di molti anni: bastava rinnovare la patente con la semplice visita medica prevista in questi casi, anche quando il documento era scaduto da tempo. Certo, c'era una circolare del 1971, nella quale la Motorizzazione imponeva ai suoi uffici provinciali di far rifare gli esami (revisione patente) a tutti coloro che chiedesero il rinnovo di patenti scadute da più di tre anni. Ma la maggior parte dei rinnovi è gestita dalle Asl, che di questo nulla sanno.
Solo gli uffici provinciali – a quanto pare – hanno continuato a seguire questa prassi, ma qualcuno, sentendosi forse come quel giapponese lasciato solo su un'isoletta del Pacifico che credeva di fosse ancora la Seconda guerra mondiale anche anni dopo la sua fine, si è fatto venire qualche dubbio. Il 26 gennaio la direzione generale della Motorizzazione ha risposto che effettivamente bisogna vedere caso per caso. Così, se si ha motivo di ritenere che l'interessato non abbia perduto l'idoneità tecnica alla guida, non bisogna imporgli la revisione della patente.
Gli uffici potranno farsi una convinzione sul caso anche sulla base di autocertificazioni o di dichiarazioni rese da terzi, che eventualmente attestino l'idoneità dell'interessato.