Incentivi/1 – Quanti aiuti ha preso l’auto? Ora nessuno lo sa

Un'ora fa ho risposto a un collega disperato: stava preparando un servizio per spiegare quanti soldi pubblici fossero finiti al settore dell'auto in Italia con le varie campagne di incentivi dal '97 in poi e mi ha riferito che nessun interlocutore cui si era rivolto, tra case automobilistiche e un centro studi specializzato, ha saputo dirglielo. Che strano! A parte che io nel mio modestissimo archivio ho trovato un comunicato dell'Aci che una prima idea la dà, mi chiedo dove siano quelli che – molte volte in cui c'era da discutere sull'opportunità degli incentivi – dicono che alla fine lo Stato ci guadagna perché il gettito dell'Iva sulle auto acquistate grazie ai contributi pubblici compensa o supera l'entità dei contributi stessi. Se dicono questo, qualche calcolo devono esserselo pur fatto. O no?

  • giorgio lancieri |

    E’ davvero scandaloso che si parli ancora di aiuti al settore delle auto (leggasi FIAT per l’Italia) dopo tutte le agevolazioni già avute in passato (stabilimento Sata di Melfi, acquisto Lancia, Alfa Romeo ecc). Sarebbe meglio che i produttori limassero i prezzi per renderli più “umani” ed accessibili a tutti. Ormai, i già super spremuti automobilisti, si sono fatti furbi; evitano di comprare auto e, quando sono costretti a farlo, si orientano su marche low-cost.
    Giorgio Lancieiri
    PS: oggi leggo che si vuole mettere una tassa sui SUV; ma il premier, in campagna elettorale, non aveva detto che avrebbe eliminato la tassa di prorietà sugli autoveicoli?
    [risponde Maurizio Caprino] Il vero problema è la dipendenza dell’economia dall’auto e si presenta in buona parte dei Paesi “avanzati”. Per risolverlo, occorre gestire gradualmente una riconversione versi altri settori. Ma ovviamente questo non è il momento per farlo: non c’è il tempo. Si sarebbe dovuto fare negli anni precedenti, quando la crisi non mordeva così. E invece si è preferito dare incentivi anche allora, anche se – a onor del vero – in alcune tornate di agevolazioni la Fiat non è stata tra le maggiori beneficiarie perché era talmente poco competitiva che ne hanno approfittato di più i concorrenti.
    Quanto alle marche low-cost, ci andrei piano nel dire che tutti si rivolgono a quelle: basta vedere i dati di vendita della Dacia…

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