Ve la riporto così come l'ho ricevuta dalla moglie di mio cugino: loro vivono in Germania, hanno un bimbo piccolo e, per sapere con quale seggiolino trasportarlo con le migliori garanzie di sicurezza, gli è bastato andare dai vigili urbani. Poi riprenderò io la parola per un paio di precisioni (non commenti, perché il racconto è già molto chiaro).
"Ciao Maurizio, a Mannheim esiste un servizio della “scuola del traffico” (che è gestita dalla Polizia municipale) che offre un servizio di consulenza per i seggiolini da macchina. Ho preso appuntamento e sono andata. Devi portare la macchina, l’attuale seggiolino e il bimbo. Loro lì hanno seggioloni di tutte le marche (noi dobbiamo cambiare dall’ovetto al "seggiolone" tra un po’). Ti spiegano tutto ti fanno vedere i vari tipi, ti fanno vedere come si montano sulla macchina e puoi mettere il bambino dentro. Il mio bimbo si sentiva un re. Insomma una vera figata e tutto gratis.
Il poliziotto – vedendo la targa italiana della mia macchina – mi ha detto che è risaputo che in italia viene fatto poco uso dei seggioloni e che i bimbi possono pascolare in macchina durante i tragitti. Mi ha detto anche che a quanto pare le multe per questo reato (perché reato grave è), li fanno solo agli stranieri, incredibile!!!!!!!
Beh, adesso basta, ma sono rimasta talmente contenta e ho pensato a quando ne avevamo parlato."
Il paragone, lo vedete da soli, è impietoso. Ma voglio spezzare due lance a favore di vigili e poliziotti italiani, perlomeno di quelli che cercano di fare il proprio dovere e capiscono quali sono le cose che contano di più per la sicurezza (c'è gente che il proprio dovere lo fa, ma ritiene superflui cinture e seggiolini…spiace dirlo, ma è un problema d'ignoranza).
La prima lancia è legata agli organici e alle risorse disponibili: beccare chi porta i figli senza seggiolino richiede tante pattuglie e un traffico meno disordinato del nostro, altrimenti i pochi agenti che si vedono per strada saranno sempre assorbiti da altro (certo, se poi si sceglie sistematicamente di colpire solo i divieti di sosta, non c'è difesa che tenga: vuol dire che la sicurezza interessa poco).
La seconda lancia è per difendere i nostri dall'accusa ingiusta del vigile tedesco: non si può escludere che qualcuno per il mancato uso del seggiolino multi solo gli stranieri, ma sinceramente mi pare che nella stragrande maggioranza dei casi non si multino né gli uni né gli altri. Prima di tutto perché non è semplicissimo mettere il naso per guardare chi c'è dentro le auto in transito. E poi, quando si ferma qualcuno, l'infrazione si può dimostrare senza pericolo di contenziosi solo se il seggiolino manca del tutto a bordo: quando c'è ma non viene usato, la furbizia italica può sempre portare a dichiarare che il bimbo è stato appena slacciato, vedendo la paletta del vigile. Mi direte che gli stranieri queste manfrine le fanno meno di noi italiani, ma – a parte che in Italia anche chi viene da fuori tende a seguire i nostri vizi – c'è un problema di fondo: multare uno di loro vuol dire dover incassare subito e, se il malcapitato non ha i soldi o vuole fare ricorso, bisogna applicargli il fermo amministrativo del veicolo eccetera eccetera. Insomma, una gran rogna. Per questo non credo che i nostri agenti possano avere un particolare accanimento contro gli stranieri.