Il 30-40% degli eccessi di velocità rilevati non si traduce in un verbale, perché nella foto non si riesce a leggere la targa o appare più di un veicolo. Il dato, che ho ricavato dalle pieghe delle tabelle che avevo chiesto alla Polizia stradale per fare il servizio sulle multe pubblicato sul Sole-24 Ore di lunedì scorso, è clamoroso: sapevo che c’era una quota non trascurabile di fotogrammi scartati per questi motivi, ma non pensavo si arrivasse a tanto. Ora capisco perché da oltre 10 anni sento dirigenti della Stradale sognare sistemi come il Tutor, che in effetti pare aver ridotto gli scarti.
Infatti, nel 2008 siamo scesi intorno al 30%, mentre nel 2005 (ultimo periodo senza Tutor, che fu timidamente avviato proprio alla fine di quell’anno) si era oltre il 40%. Come ho spiegato lunedì, il nuovo sistema non sembra aver inciso poi tantissimo sul numero assoluto di multe. Ma probabilmente ha contribuito al calo degli scarti. Per capire perché, partiamo dal punto debole dei rilevatori di velocità tradizionali.
Buona parte di questi ultimi, sostanzialmente, deve controllare il traffico da bordo strada, per cui più corsie ci sono e maggiori sono le possibilità che chi viaggia lentamente sulla destra "copra" chi va più veloce. Per questo motivo, già dieci anni fa la versione più evoluta dell’Autovelox (la 105) fu progettata in modo che il suo raggio laser misurasse anche la distanza del trasgressore dall’apparecchio, cosa che consente di determinare la corsia su cui questi sta circolando: una fotocamera aggiuntiva viene così orientata istantaneamente verso quella corsia, in modo da riprendere in primo piano il veicolo del trasgressore, in aggiunta alla ripresa "classica" della prima fotocamera che invece inquadra tutta la strada. Ciò, però, risolve solo il primo dei tre problemi delle rilevazioni da bordo strada: la difficoltà di capire chi è il trasgressore tra i tanti che passano nello stesso momento. Restano invece il secondo e il terzo problema: la possibilità che due veicoli passino quasi perfettamente appaiati ma a velocità ben differenti (per cui – delle due misurazioni che l’apparecchio effettua per ciascun passaggio – la prima si riferisce all’uno e la seconda all’altro, cosa che determina l’annullamento della lettura già in automatico) e la possibilità che nella foto la targa del trasgressore sia coperta da un altro veicolo che viaggia alla sua destra.
Il Tutor risolve tutto, perché su ciascuna corsia ha sia le spire di rilevamento (quindi chiunque viene sempre sottoposto a misurazione e il valore rilevato si riferisce certamente solo a lui) sia una telecamera dedicata (montata in alto e quindi in grado di "vedere" tutto).