Bufale/2 – Le multe in base al reddito e il posto di blocco come un presepe

In quelle poche redazioni dove ci sono ancora i soldi per mandare i giornalisti in giro anche se non ci sono da coprire avvenimenti importanti, spesso mancano gli specialisti. Così i soldi si spendono per andare a vedere cose che poi non si

possono capire bene. Una conferma che riguarda i nostri argomenti è venuta una settimana fa su Raitre, in una delle interessanti trasmissioni settimanali del weekend che – pur trattando di esteri – sono a cura delle sedi regionali. Si è fatto tutto un lavoro in giro per l’Europa per vedere che cosa si è fatto in materia di sicurezza stradale e confrontarlo con la realtà italiana. Si è andati persino in un Paese di solito ignorato, come la Finlandia. Ma proprio lì si sono presi due scivoloni.

Il primo riguarda il sistema locale che determina l’importo della multa in base al reddito: hanno fatto vedere agenti dotati di palmare che si collegano in tempo reale con l’equivalente della nostra agenzia delle Entrate per vedere l’ultima dichiarazione dei redditi del trasgressore e calcolare automaticamente la sanzione da applicare. Si è detto che sarebbe un sistema da studiare anche in Italia e questo non è per nulla sbagliato in assoluto. Peccato che, nel concreto, ci siano due controindicazioni gigantesche:

  1. si darebbe l’ennesimo vantaggio agli evasori fiscali (esattamente come con cose tipo borse di studio e accesso agli asili pubblici);
  2. in Italia le forze dell’ordine statali non sanno nemmeno se qualcuno è stato già multato per lo stesso motivo da quelle locali (e viceversa), figuriamoci se possono collegarsi con l’agenzia delle Entrate.

Senza contare che chissà se i palmari funzionano bene anche in piena Lapponia…

Il secondo scivolone riguarda i controlli antialcol. Certo, in Finlandia sono tanti. Ma proprio dalle belle immagini girate dalla troupe si vedeva chiaramente un fattore che facilita le cose: lì i posti di blocco somigliano a presepi, con poco traffico, veicoli che si avvicinano piano e guidatori che si fanno controllare col precursore in due secondi. Da noi quando c’è così poco traffico arrivano come fulmini e così c’è bisogno di più uomini per fermarli in sicurezza; quando c’è più traffico, invece, è illusorio pensare di poter fermare tutti.

  • franci |

    la soluzione è semplice: multe per eccesso di velocità in base ai cavalli fiscali dell’auto.
    Un esempio? Moltiplicatore a scatti, cioè se ho un’auto sotto i 16 cv fiscali il moltiplicatore sarà 1.
    tra i 16 e i 20 l moltiplicatore sarà 2.5
    20-24 il moltiplicatore sarà 4
    24-28 sarà 8 e così via.
    In questo caso per la stessa infrazione un possessore di una Panda pagherà 300 euro, il possessore di una Audi a4 750 euro, Mercedes Classe C 1200euro, mercedes classe E 2400 euro e così via.
    Questo per il primo verbale. Il secondo (nel giro di un anno) avrà i coefficienti raddoppiati, il terzo triplicati e così via.Semplice, no?
    [risponde Maurizio Caprino] E chi dà agli uffici verbali il tempo e la pazienza di guardarsi anche i CV fiscali quando devono scrivere l’importo della sanzione? E per i verbali scritti direttamente in strada (soprattutto quando il trasgressore non ha con sé il libretto)?

  • Maurizio |

    Nel 1921 in Finlandia inventarono le multe calcolate in base al reddito. In quel tempo il problema non penso fosse il traffico, ma piuttosto, il rendere il capitalismo il più giusto possibile, visto il confronto pericolosamente ravvicinato con l’Unione Sovietica che 4 anni prima era diventata comunista. Questo io credo, e credo che le multe fossero applicate ai truffatori, agli evasori fiscali, ai corrotti e corruttori, ect. Ed essendo crescenti col reddito crescente allevarono una classe ricca e dirigente molto più onesta ed efficiente. Tant’è che oggi possono tranquillamente fare le multe anche della viabilità basandosi su dichiarazioni dei redditi pressochè perfette.

  • marco |

    da un addetto ai lavori: per quanto le multe con il reddito, in un Paese in cui il 40% del pil è illegale o comunque non tassato è proprio assurdo e siamo tutti d’accordo, ma pensiamo per questo e per altre questioni sanzionatorie anche ad un altro fatto, in altri Paesi si riesce a vivere e lavorare senza auto, ve lo immaginate da noi un idraulico/eletticista/commesso di centro commerciale a piedi? finisce che sta a casa e lo manteniamo noi con i sussidi…….

  • marcello |

    salve, mi collego un attimo alla parte finale del post relativa all’alcool test. Ho notato che nessun tg ha parlato di alcool test nella serata di capodanno.
    E’ un caso che nella serata dove quasi tutti gli automobilisti sarebbero risultati fuori limite non venga fatto alcun controllo? La notte di capodanno c’è la deroga alla norma e si è “autorizzati” a bere e poi guidare
    [risponde Maurizio Caprino] Bella domanda! Mi pare di poter rispondere che non ci sia una vera e propria “licenza di bere” (anche perché la Polizia Stradale è tra i promotori della campagna “Brindo con prudenza”, assieme all’Ania), ma di fatto c’è comunque un allentamento: la gran parte del traffico di Capodanno c’è in città e se ne approfitta per far andare qualche agente in ferie, anche per compensare l’allerta necessario negli altri giorni di questo periodo, tra esodo e controesodo. E in città la notte di Capodanno le pattuglie di tutte le forze hanno tendenzialmente altro da fare.
    Ma tutto sommato è più comprensibile questo rispetto a quando ci sono più uomini in servizio e non si fanno controlli all’uscita delle sale ricevimento: durante battesimi, matrimoni eccetera, si beve anche più che a Capodanno.

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