Non so se lo facciano per convinzione o per mascherare le carenze delle redazioni, di cui spesso sono al vertice. Sta di fatto che quegli illustri colleghi che discutono di libertà di stampa solo in termini di politica – magari beatificando alcune icone del passato e del presente – non parlano del rischio più strisciante: l’ignoranza in cui è ridotta la categoria dei giornalisti. Un’ignoranza che ha varie origini e che secondo me, di fronte a un mondo sempre più complesso, finirà col mettere fuori gioco l’informazione seria e libera (prima di tutto seria, poi anche libera) senza costringere i potenti a ricorrere a sconvenienti “editti bulgari” (ricordate le bordate di Berlusconi contro Biagi-Santoro-Luttazzi nell’aprile 2002 da Sofia?). Ve ne scrivo da tempo, ma oggi è arrivata un’ulteriore, piccola conferma: la notizia del rincaro delle multe data oggi dai tg scopiazzando qualche comunicato o articolo sbagliato messo in circolo da qualcuno.
Già il fatto che nei tg di oggi si parli di rincari in vigore ormai da Capodanno e per questo già finiti sui quotidiani e i notiziari audio e video dei giorni scorsi è perlomeno discutibile: a me avevano insegnato che un tg, essendo espressione del tipo d’informazione più veloce possibile, non dovrebbe dare notizie vecchie (comunque il fatto potrebbe anche essere giustificabile con le ferie, per cui il caporedattore in servizio oggi potrebbe essere appea rientrato e non avere il polso della situazione). Ma il problema peggiore sta nelle cifre: oggi si parla di un rincaro del 4,1%, mentre la cifra esatta è un semplice 5%.
Quando una fonte è fasulla, la figura più magra la fa chi la riporta con maggior dovizia di particolari. In questo caso, mi sembra sia toccato al Tg2 che, nell’edizione delle 13, ha dato qualche esempio di rincaro delle multe. Ma mi sono accorto che gli importi di partenza erano quelli ante-2005, con tanto di centesimi (soppressi appunto in coincidenza con l’adeguamento del 2005). Ciliegina sulla torta: tra le sanzioni rincarate, veniva riportata quella per l’eccesso di velocità oltre i 40 km/h, rimasta invece invariata a causa del complesso gioco delle modifiche al Codice.
Certo, nulla di tragico: in fin dei conti, parliamo di appena una ventina di euro di differenza rispetto agli importi giusti. Ma resta la quasi-certezza che ci fossero errori in tutte le altre notizie del tg, anche le più importanti. Tutto nasce dal fatto che tutti si occupano di tutto e lo fanno scopiazzando ciò che trovano. Ormai il metodo di lavoro è questo. Qualche collega, secondo il gretto schema diffuso in tutte le categorie, mi potrà obiettare che parlarne in pubblico ci scredita. Gli rispondo che prima o poi la magagna verrebbe fuori e il discredito sarà ancora maggiore: apparirebbe come se nessuno di noi se ne fosse accorto prima o come se tutti l’avessimo voluta coprire.