Viaggiando in autostrada in questi giorni, troverete ogni tanto cartelli che impongono gli 80 orari per alcune centinaia di metri. Spesso sono accompagnati da segnali di pericolo generico e pannelli integrativi col simbolo di uno spazzaneve. Che significano? E sono giustificati? Dipende.
In teoria, servono solo quando nevica, per "coprire" le inversioni di marcia che gli spazzaneve devono fare di frequente perché, se arrivassero fino al casello successivo, nel frattempo l’asfalto ridiventerebbe innevato o ghiacciato. Infatti, quei segnali si trovano durante la stagione invernale vicino a quei varchi nello spartitraffico che vengono aperti apposta in queste occasioni (sì, perché negli ultimi anni – dopo decenni di incidenti – finalmente li hanno chiusi tutti).
Se non nevica, i segnali vengono girati in modo da diventare invisibili o poco visibili. Sappiate che quando capita questo i limiti e gli avvisi contenuti nei cartelli non valgono. In casi del genere, tenete presente che i segnali non sono girati per la solita incuria, ma per precisa e doverosa volontà. Gioverebbe alla chiarezza l’uso di segnali ripiegabili, che quando sono piegati nascondono completamente i simboli che riportano. Come si fa in Germania. Autostrade per l’Italia, però, fa notare che quei cartelli sono più ingombranti e quindi rischiano di essere urtati da mezzi pesanti.
Il problema più serio nasce quando – come ho verificato nei giorni scorsi sull’A14 da San Benedetto del Tronto (Ascoli) a Bari – i segnali vengono lasciati attivi anche se non nevica. Certo, vanno attivati in anticipo rispetto all’evento nevoso: occorre avere il tempo di aprire i varchi. Ma quando sono passato io le previsioni più pessimistiche indicavano pioggia e le temperature non erano certo da neve, né per quel giorno né per i successivi. Quindi è stata una svista. Grave, per due motivi:
– conferma che in Italia la segnaletica è poco credibile, contribuendo alla diffidenza dei guidatori, che si tramuta in disubbidienza;
– costringe la Stradale a limitare l’uso del Tutor, perchè per poter misurare la velocità media il decreto di omologazione del sistema richiede che il limite di velocità sia sempre lo stesso su tutto il tratto misurato (non illudetevi, però: il Tutor può comunque essere legittimamente usato anche come un Autovelox).