Tra le buone abitudini che la stampa specializzata ha perso negli anni, c’è l’attenzione per gli appoggiatesta: prima era possibile accorgersi di quelli che hanno scarse possibilità di regolazione già prima di comprare un’auto o di andare a vederla dal concessionario, ora – salvo casi rarissimi e forse clamorosi – non più. Peccato: giusto oggi l’EuroNcap ha comunicato di aver iniziato a fare crash-test anche di tamponamenti e che se la sono cavata bene solo cinque tra i primi 25 modelli sottoposti alla prova.
Questi cinque modelli sono tutti da considerare "premium", cioè o di prestigio oppure comunque più costosi e curati rispetto alla concorrenza diretta o ad altre vetture dello stesso gruppo automobilistico da cui derivano: sono infatti Volvo XC60, Alfa Romeo Mito (evviva, un’italiana e per giunta Alfa, che riscatta anni di poggiatesta carenti sulla riuscitissima 156), Volkswagen Golf VI, Audi A4 e Opel Insignia.
Ma attenzione: nella lista dei peggiori ci sono anche altri modelli di questo tipo: le ricercate Ford Kuga (il marchio è popolare, ma questa è una Suv che ha una qualche pretesa), Citroen C5 e Peugeot 308 CC sono finite in fondo alla classifica, assieme alle normalissime Daihatsu Cuore, Citroen Berlingo, Hyundai i10, Daihatsu Terios e Suzuki Splash. Una chiara dimostrazione che, tutte prese dal voler conseguire le cinque stelle che finora regalavano i crash test tradizionali (frontale e laterale), le case automobilistiche si sono "distratte" sul resto. Bene ha fatto, quindi, EuroNcap ad accendere i riflettori anche sui tamponamenti.
Tutti questi dati, poi, faranno gongolare chi vive di truffe alle assicurazioni o ne beneficia: sono un alibi che consente di giustificare con carenze dell’auto lesioni da colpo di frusta mai subite. Io faccio notare che le stesse vetture sono vendute anche all’estero, dove però la gente si fa meno male al collo che da noi. Sarà un caso, sarà che gli stranieri si ricordano più di noi di regolare gli appoggiatesta anche quando entrano in una vettura che non è la loro. O sarà anche che truffano meno le assicurazioni?