Il nuovo fiorire di cartelli di "Controllo elettronico di velocità" dovuto al decreto Bianchi non solo ha indotto il ministero delle Infrastrutture a levare la sua – flebile – voce contro quelli che segnalano solo la possibilità di un appostamento saltuario di agenti e non un apparecchio permanente. Nel Foggiano ho visto che i rilevatori nei box fissi ora sono preceduti da un cartello con la scritta "Controllo permanente della velocità". Certo, un modo per differenziarsi dagli altri segnali senza la parola "permanente", che preannunciano controlli saltuari il più delle volte inesistenti. Ma quanti afferreranno la sottigliezza mentre guidano?
E poi, siamo sicuri che qualche avvocato non si appigli al fatto che il decreto ministeriale del Ferragosto 2007 che regola la materia prevede solo la dicitura "Controllo elettronico della velocità", senza il "permanente"? Insomma, un altro motivo per ritenere che sarebbe giusto fare una bella bonifica dei cartelli. Un motivo che si aggiunge a quelli che ho già illustrato, soprattutto negli ultimissimi giorni. Ma so bene che sto chiedendo qualcosa che non accadrà: la nostra cultura preferisce un segnale in più, anche se inutile. Dà l’illusione di essersi messi con le carte a posto.